Memoria e Legalità. Per una società rigenerata

A 32 anni dalla Strage di Capaci, il Centro Studi Paolo e Rita Borsellino organizza presso la propria sede palermitana il dibattito – incontro Memoria e Legalità, organizzato con Liceo Scientifico “Galileo-Ferraris” di Varese, all’Istituto comprensivo “M. Longhi” di Viggiù (Va) e l’Istituto comprensivo “Don Antonino La Mela” di Adrano (CT).

“Le Istituzioni scolastiche, che nei mesi scorsi hanno ottenuto una talea dell’Albero della Pace di Via D’Amelio (del quale parliamo di seguito, ndr), al fine di fare memoria e comprendere meglio la specificità delle mafie incontreranno: 𝑆𝑒𝑙𝑖𝑚𝑎 𝐺𝑖𝑜𝑟𝑔𝑖𝑎 𝐺𝑖𝑢𝑙𝑖𝑎𝑛𝑜, figlia Boris Giuliano, capo della Squadra mobile di Palermo ucciso dalla mafia nel ’79 e Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo; 𝐴𝑙𝑓𝑟𝑒𝑑𝑜 𝑀𝑜𝑟𝑣𝑖𝑙𝑙𝑜, ex magistrato e fratello di Francesca Morvillo, uccisa dalla mafia nella strage di Capaci del ‘92; 𝐿𝑢𝑐𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑇𝑟𝑎𝑖𝑛𝑎, ex ispettore di Polizia e fratello dell’agente Claudio Traina morto nella strage di Via D’Amelio del ‘92, 𝐴𝑛𝑡𝑜𝑛𝑖𝑜 𝑉𝑢𝑙𝑙𝑜, agente di Polizia sopravvissuto alla strage di via D’Amelio; 𝑉𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜 𝑇𝑒𝑟𝑒𝑠𝑖, ex magistrato e presidente del Centro Studi Paolo e Rita Borsellino.

A coordinare il dibattito saranno i docenti 𝐹𝑖𝑙𝑖𝑝𝑝𝑜 𝑇𝑜𝑚𝑎𝑠𝑒𝑙𝑙𝑜 e 𝑆𝑎𝑙𝑣𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑃𝑎𝑙𝑒𝑟𝑚𝑜” informa il Centro studi.

𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚, 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚, 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀, 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐥𝐞. 𝐄̀ 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐟𝐢𝐥𝐨 𝐫𝐨𝐬𝐬𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐦𝐛𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 P𝐚𝐞𝐬𝐞; 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐬𝐢𝐚𝐬𝐢 𝐬𝐢𝐚 𝐢𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐮𝐧𝐨 𝐞 𝐨𝐠𝐧𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐫𝐢𝐟𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐚, 𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐟𝐢𝐞 𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞” sottolinea  il Centro Studi Paolo e Rita Borsellino

Parole che sottoscriviamo e auspichiamo siano il fondamento per una prossima, finalmente composta, comunità rigenerata.

L’Alberto della Pace. Da Betlemme a Via D’Amelio

La storia dell’Albero della Pece di Via D’Amelio, assume in questo 2024 caratterizzato dal feroce conflitto in Medio Oriente, un valore simbolico in più.

L’esplosione in via D’Amelio del 19 luglio 1992, che uccise il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, lascio una buca che la mamma del giudice, l’anno successivo alla strage, volle che vi si piantasse una pianta di olivo.

L’albero giunse da Betlemme grazie all’intervento del Movimento per la Pace delle Donne in nero palestinesi e israeliane.

 

 

 

Immagine: incontro – dibattito ‘Memoria e legalità’ organizzato dal Centro Studi Paolo e Rita Borsellino e tre istituti scolastici per il 23 maggio 2024, trentaduesimo anniversario della Strage di Capaci. Photo by Facebook – Centro Studi Paolo Borsellino

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