Domani (Im)possibile. Povertà e lavoro minorile in Italia

Dalla ricerca Domani (Im)possibile, condotta da Save the Children Italia, emerge che più di un ragazzo su 4, che vive in condizioni di grave deprivazione materiale, pensa che non riuscirà a finire la scuola e che sarà costretto ad andare a lavorare, a fronte dell’8,9% dei coetanei. Mentre il 67,4% teme che, se anche lavorerà, non riuscirà ad avere sufficienti risorse economiche, contro il 25,9% degli adolescenti che non vivono condizioni di deprivazione.

E se le “aspirazioni” per il futuro risultano essere piuttosto comuni tra tutti i ragazzi e le ragazze, le “aspettative” sono ben diverse, poiché la condizione di povertà economica ha un peso significativo sulle aspettative di vita degli adolescenti.

Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2023 erano 1,3 milioni i minorenni in povertà assoluta in Italia, pari ad un bambino su 7. Ad integrare questi dati, si inserisce l’indagine citata su ragazze e ragazzi di 15 e 16 anni, che rivela che quasi un adolescente su 10 si trova in condizioni di grave deprivazione economica. Una condizione di povertà in Italia che riguarda circa 108 mila adolescenti tra i 15 e 16 anni.

A seguire alcuni dati principali che riportano la condizione di deprivazione materiale e sociale.

POVERTÀ MATERIALE E RINUNCE DEI GIOVANI IN ITALIA

Il 17,9% degli adolescenti afferma che i genitori hanno difficoltà a sostenere le spese cibo, vestiti e bollette.

Il 7,6% vive in case senza riscaldamento o con il frigo vuoto, il 6,4%.

Il 15,1% rinuncia a uscire, e una percentuale simile, cioè il 16,2%, rinuncia a fare sport, in quanto attività troppo costose.

C’è chi non fa vacanze di più giorni per motivi economici, una condizione che riguarda il 30,8%.

Mentre l’11,6% ammette di non poter comprare un paio di scarpe nuove anche se ne ha bisogno.

Questa condizione di povertà e deprivazione materiale, porta, inevitabilmente, con sé ansie e angosce generate dalle privazioni stesse.

Il 37,7% degli adolescenti vede i propri genitori spesso o sempre preoccupati per le spese e il 9% racconta che chiedono aiuto ad amici e familiari o prestiti. Ciò porta i ragazzi e le ragazze a prendersi delle responsabilità, volendo aiutare la famiglia ad affrontare le spese, situazione che riguarda quasi un minore su due, il 43,7%, che cerca di risparmiare e non chiedere soldi per spese non indispensabili. Tra questi, il 18,6% svolge qualche attività lavorativa, ma uno su due ha meno di 16 anni.

GIOVANI IN POVERTÀ, TRA SCUOLA, LAVORO E ALTRI SOGNI

Nella forbice tra aspirazioni e aspettative, la distanza si fa ancora più profonda quando i percorsi di vita riguardano gli adolescenti in condizioni di grave deprivazione, a partire dalle aspettative sull’istruzione:

  • più di un adolescente su 4 in difficoltà economiche, ovvero il 28,1%, afferma che non concluderà la scuola e andrà a lavorare, a fronte dell’8,9% dei coetanei più abbienti;
  • il 43,6% vorrebbe andare all’università ma non è certo di potersela permettere, rispetto al 10,7% di chi vive migliori condizioni economiche.

I ragazzi che vivono in condizioni di disagio economico hanno un’alta consapevolezza sugli ostacoli che dovranno affrontare nel loro accesso al mondo del lavoro. Il gap tra aspirazioni e aspettative concrete di avere un lavoro ben retribuito è infatti molto maggiore per questi ragazzi rispetto ai coetanei che vivono in condizioni economiche migliori. Vediamo alcuni dati dalla ricerca:

  • il 67,4% degli adolescenti in condizione di deprivazione materiale teme che, se anche ne troverà un lavoro, non riuscirà a guadagnare abbastanza, a fronte del 25,9% dei coetanei più benestanti;
  • il 67,3% teme di non riuscire a trovare un lavoro dignitoso, privo di sfruttamento, contro invece il 35,8% dei giovani in condizioni migliori;
  • ancor più significativa la relazione tra la deprivazione e l’aspettativa di potersi realizzare. Se quasi il 74,9% dei minori in condizioni socioeconomiche favorevoli è convinto che riuscirà a fare ciò che desidera nella vita, la percentuale scende per i minori in svantaggio socioeconomico arrivando al 54,7%.
LE RAGAZZE, INDIPENDENTEMENTE DALLA SITUAZIONE ECONOMICA, SONO LE PIÙ SCORAGGIATE

Anche se hanno aspettative elevate sugli studi: il 69,4% delle ragazze pensa di frequentare sicuramente l’università, quasi 30 punti percentuali in più rispetto al 40,7% dei ragazzi.

Hanno invece poca fiducia nel trovare un lavoro dignitoso e nel realizzare i propri desideri: il 46,1% crede che non riuscirà a trovare un lavoro dignitoso rispetto al 30,5% dei maschi.

Il 35,5% delle ragazze teme che il suo futuro lavoro non le garantirà risorse economiche adeguate, contro il 23,8% tra i ragazzi.

Quasi 1 su 3 dichiara che non riuscirà a fare ciò che desidera, contro il 24,3% dei ragazzi.

Il PROPRIO FUTURO? ALTROVE

Tra chi vive in piccoli comuni sono più numerosi gli adolescenti che vedono il proprio futuro in un altro comune o città. Lo stesso vale per chi vive nelle regioni del Sud e nelle Isole. Tra gli adolescenti con background migratorio è più forte il desiderio di trasferirsi all’estero. Il 58,7% dei minori di seconda generazione vuole infatti andare a vivere in un altro Paese.

GIOVANI E SFIDE FUTURE

gli adolescenti sono consapevoli delle disuguaglianze presenti in Italia E la maggior parte che pensa che chi vive in famiglie con difficoltà economiche incontrerà più ostacoli.

Fra i giovani intervistati, più del 40%, fa i conti anche con sentimenti negativi. Tra questi, 24,8% prova ansia, il 5,8% sfiducia e 12,1% addirittura paura.

Le principali sfide future che vedono i giovani sono:

  • crisi climatica: per il 43,2% degli adolescenti, rappresenta la sfida più importante che la loro generazione dovrà affrontare;
  • intelligenza artificiale: per il 37,1% dei giovani l’Intelligenza Artificiale rappresenta la seconda sfida generazionale.
  • le discriminazioni e la violenza, per il 34,8%;
  • crisi economica per il 32%,;
  • disuguaglianze che derivano dalla crisi economica, per il 30,9%.
  • solitudine e il disagio psicologico (30,6%) vengono vissute come problematiche di rilievo.
  • migrazioni (23,2%) e calo delle nascite (12,1%) sono percepite come temi minori.

Sfiducia nelle istituzioni

Molti giovani sono sfiduciati nei confronti delle istituzioni e della loro capacità di introdurre politiche per ridurre le disuguaglianze.

Alle istituzioni pubbliche più della metà degli adolescenti chiede misure di sostegno economico per le famiglie in condizioni di povertà, e il 49,4% chiede di dare priorità al benessere psicologico con la richiesta di supporto psicologico gratuito per tutti i ragazzi e le ragazze.

Inoltre, viene richiesto dal 48,7%, un supporto economico per proseguire gli studi e da una percentuale simile, il 48,6%, libri scolastici gratuiti, dispositivi digitali o materiale per la scuola o per corsi di formazione.

Particolare importanza rivestono anche le misure a sostegno della copertura delle spese universitarie e degli alloggi per i fuori sede che non possono permetterseli, per il 43% degli adolescenti, insieme ad un posto di lavoro una volta finita la scuola (42,8%) e una retribuzione adeguata e un contratto stabile per i lavoratori (42,8%).

Un allarme che non può rimanere inascoltato

“È inaccettabile vedere adolescenti in condizioni di grave deprivazione economica, già consapevoli di fronte agli ostacoli da superare per trasformare le loro aspirazioni in un concreto progetto di vita. Ragazze e ragazzi che pensano di dover lasciare la scuola per andare a lavorare, temono di non potersi permettere l’università e di non ottenere domani un lavoro dignitoso. È un allarme che non deve rimanere inascoltato” ha dichiarato Claudio Tesauro, presidente di Save the Children.

Il 12 giugno cade la Giornata mondiale contro il lavoro minorile.

Fonte: Impossibile 2024- Save the Children 

 

Immagine by Mehmet Turgut Kirkgoz  – pexels.com (esente da royalty)

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