Biennale del Teatro. Più spazio per tutti

Più spazio per tutti – Parte a Venezia la Biennale del Teatro 2024.  Questa 52° edizione del Festival Internazionale del teatro ha una sola parola d’ordine: inclusività.

Spazio per tutti e ovunque, nei teatri, nelle sale e negli spazi site-specific della Biennale, attraverso l’esperienza di portata etico-politica che vuole essere audace, seguendo e un’estetica strabiliante ed “esplorando mondi sconosciuti, condividendo sogni utopici ed emozioni profonde, per un altrove trasversale” come dicono il presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, e i direttori artistici Stefano Ricci e Gianni Forte.

Ed ecco l’installazione artistica, Elephants in Rooms ovvero 14 finestre sul mondo, firmata dai vincitori del Leone d’argento, il collettivo dei Gob Squad, inglesi di origine ma berlinesi d’adozione, che apre la manifestazione. A loro il Leone d’Argento di questa edizione: sarà consegnato il 16 giugno.

O ancora più esemplificativa Dorian, opera messa in scena da Back to Back, compagnia australiana di artisti diversamente abili, per la prima volta in Italia al quale spetta il compito di chiudere il Festival il 28 e 29 giugno. Il 30 giugno al Back to Back Theatre sarà consegnato il Leone d’Oro alla carriera.

Al centro i fondamentali diritti all’uguaglianza e all’accoglienza (spesso mancata) celebrati, rispettivamente dalle opere Have a good dayOpera per 10 cassiere, suoni del supermercato e pianoforte di  Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė e Rugilė Barzdžiukaitė,  e da Blind Runner dell’expat iraniano Amir Reza Koohestani, che tratta di due clandestini nelle maglie di una delle rotte migratorie europee più drammatiche delle quali si parla troppo poco, il tunnel della Manica.

In modalità trigger warning (TW), avvertimento per opere sviluppate attraverso precedenti esperienze traumatizzanti, quindi ad alto effetto choccante Medea’s Children,  per la regia dello svizzero Milo Rau, del teatro belga NTGent che avvisa: “Contiene scene che fanno riferimento direttamente o indirettamente al suicidio, all’infanticidio, alla pedofilia e contiene scene con l’uso di sangue finto”. Al centro della piece, Medea, a rappresentare un vero fatto di cronaca.

Mentre Phobia dell’artista e regista svedese Markus Öhrn, sull’ indagine documentaristica del fotografo e artista polacco Karol Radziszewski, mette in rilievo i pregiudizi, ancora vivi nella società anche se meno esibiti, nei confronti delle minoranze di genere. Denuncia l’ipocrisia dell’apparente tolleranza di chi sostiene le loro istanze soltanto come cinico strumento di marketing, preservando nel pensiero una profonda convinzione discriminatoria, come dimostra, l’omofobia.

Più spazio per tutti, dicevamo; primo fra tutti diamolo alla sincerità.

Evento: Biennale Teatro 2024;

dove: Venezia;

quando: dal 15 al 30 giugno 2024.

 

Immagine: Dorian, opera messa in scena da Back to Back, compagnia australiana di artisti diversamente abili. A loro il Leone d’Oro 2024 – Photo by Biennale Teatro 2024

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