Piovono essere umani

La gioia mi circonda. Balli, note colorate, abiti musicali. Un arcobaleno sembra illuminare piazza Santa Maria Maggiore a Roma che con la sua bellezza eterna, sorride bonariamente. Si diverte. La città apre le braccia alla diversità e all’unicità dell’essere umano.

Mi guardo intorno con leggero imbarazzo. Quell’ imbarazzo emotivo che ti assale quando sei di fronte all’autenticità di chi desidera solo essere, vivere, condividere e ti chiedi con trepidazione e un velo di tristezza: “Perché non possiamo celebrare tutti i giorni, la gioia di essere diversi, di essere unici e al tempo stesso, membri della stessa comunità terrena?
Una ragazza mi passa davanti, intonando It’s training man e ballando con tutta l’energia che ha in corpo. Si, piovono uomini, speriamo di buona volontà. Piovono essere umani, aldilà del genere, dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere.
Ah dimenticavo. Non ho contestualizzato. Sono le 17.00 di un 15 giugno, caldo ma ventilato e mi trovo al Gay Pride 2024

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