Turbolenze in volo in aumento per i cambiamenti climatici
Paul Williams, professore del Dipartimento di Meteorologia presso l’University of Reading (Regno Unito), ha confermato che i cambiamenti climatici stanno facendo aumentare il numero delle turbolenze serie, finora verificate come fenomeno raro.
Il professore si è espresso a seguito della conferma del triste epilogo del volo Londra – Singapore, della Singapore Airlines – colpito da una turbolenza, mentre si trovava a sorvolare il mare delle Andamane in Birmania, che gli ha fatto perdere improvvisamente 1.900 metri di quota.
Il pilota è riuscito a recuperare il controllo dell’aereo ed è atterrato in emergenza a Bangkok, ma nel frattempo un uomo di 73 era morto per infarto e molti, tra i 211 passeggeri e i 18 membri dell’equipaggio, venivano feriti, in modo lieve o grave: complessivamente 40, 20 dei quali sono poi stati ricoverati in terapia intensiva in due ospedali della capitale thailandese.
La compagnia aerea, dalla propria pagina Facebook, ha riferito di “gravi la turbolenze” incontrate dal volo SQ321 – decollato il 20 maggio da Londra diretto a Singapore – che lo hanno costretto a “deviare a Bangkok”, dove è atterrato il 21 maggio alle ore locali 15:45.
A notizia certa, il professore Williams ha scritto sul sito della Reading che, pur confermando che le “le vittime di turbolenze sui voli commerciali sono fortunatamente molto rare, questo incidente fornisce “prove evidenti che stanno aumentando a causa del cambiamento climatico”.
“Le turbolenze sui voli possono essere causate da tempeste, montagne e forti correnti d’aria chiamate correnti a getto. In quest’ultimo caso si chiama turbolenza con aria limpida e può essere difficile da evitare, perché non si vede dalle condizioni meteorologiche radar in cabina di pilotaggio” ha spiegato l’esperto.
“Abbiamo recentemente scoperto che la grave turbolenza con aria limpida nel Nord Atlantico è aumentata del 55% dal 1979. Le nostre ultime proiezioni future indicano un raddoppio o triplicamento della grave turbolenza nel Nord Atlantico. correnti a getto nei prossimi decenni, se il clima continuerà a cambiare come ci aspettiamo” ha concluso Paul Williams.