Represent. Voce e spazio agli artisti sottorappresentati nella società

Christian Cooper, il nero insultato e minacciato a Central Park di New York da una signora bianca soltanto per averle chiesto di mettere il guinzaglio al suo cane, come prevede la norma minicipale in quell’area del parco, fa parte del team di autori della graphic novel appena pubblicato con il titolo It’ a bird, ispirata dal quel fatto mondialmente famoso, e da altri episodi di ingiustizia razziale e di violenza della polizia negli Stati Uniti.

La storia racconta di un adolescente Jules, che dopo aver ricevuto in regalo un cannocchiale, decide di andare a osservare i passeri, ma lungo la strada ri-contra le vittime afroamericane della violenza della polizia.

Disponibile gratuitamente online, It’a bird fa parte della serie di comics Represent! appena lanciata dalla DC Comics – casa editrice di fumetti statunitense, considerata fra le più importanti del mondo – che intende dare voce agli autori e ai disegnatori appartenenti a gruppi sottorappresentati nella società, condividendo le loro produzioni artistiche ma anche le esperienze della vita reale, mettendole gratuitamente a disposizione del pubblico sulle principali piattaforme digitali entro il 2021.

Storia inaugurale del vasto progetto editoriale Represent!, oltre a Cooper che ha scritto il testo hanno collaborato per la realizzazione di It’s a bird, Alitha E. Martinez, Mark Morales, Emilio Lopez e Rob Clark Jr.

Quel che accaduto realmente a Christian Cooper, nella scorsa primavera e solo per aver richiamato la signora bianca ai suoi obblighi civici, fu quello di essere aggredito verbalmente dalla stessa signora che telefonò al numero di emergenza per denunciare falsamente “che un afroamericano la stava minacciando” e richiedendo l’intervento della polizia.

Abbattere i pregiudizi ma senza accanimento

L’episodio accadde il 25 maggio 2020, lo stesso giorno in cui George Floyd fu ucciso a Minneapolis, senza motivo, dalla polizia locale, scatenando mesi di proteste in tutto il mondo.

Cooper appena la signora – che per nome fa Amy e, per ironia della sorte, ha lo stesso cognome del nostro afroamericano – aveva inveito su di lui con “non toccare il mio cane”, iniziò a filmare l’alterco con il cellulare, postando poi il video sulla pagine social Facebook e Twitter, dove ha ricevuto decine di milioni di visualizzazioni. Una fama inaspettata che ha conquistato anche una pagina di Wikipedia: Central Park birdwatching incident, dove è descritto l’accaduto e le conseguenze successive.

Il procuratore distrettuale di Manhattan, infatti, ha accusato, la signora Amy Cooper di falsa testimonianza, un reato che comporta una pena fino a un anno di carcere, fissando l’udienza per il 14 ottobre. Ma Christian Cooper ha deciso di non cooperare con le indagini preliminari condotte dal procuratore per non peggiorare la situazione della donna, che per quell’episodio ha già perso il suo posto di lavoro.

Quel che conta ha affermato Christian, attraverso le pagine del New York Time, è che quell’incidente metta in risalto la radicalizzazione dei pregiudizi razziali nella società. Così come oggi per il suo It’ a Bird! si augura che venga letto soprattutto dai giovani, alcuni dei quali “potrebbero non conoscere le storie che raccontiamo” non solo le morti ingiuste delle vittime ma ciò che è stata la loro vita.

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