Antonio Canova ri-conquista gli States

Antonio Canova superstar a New York. Ben 3 mostre in contemporanea celebrano a 360 gradi l’arte del settecentesco scultore di Possagno: alla Frick Collection di Manhattan, all’Istituto Italiano di Cultura e al Consolato Generale d’Italia.

Alla Frick Collection, dal 23 maggio 2018 (al 23 settembre) è esposto il modello di gesso a grandezza naturale di George Washington  che  nel 1816  il Parlamento del North Carolina, su richiesta del presidente Thomas Jefferson, commissionò ad Antonio Canova. E lo scultore, non a caso considerato il maggiore esponente del neoclassicismo,   riprodusse il primo Presidente degli Stati Uniti d’America (nonché uno dei redattori della Costituzione), come Cincinnato, che rinuncia ai privilegi del potere per ritirarsi a vita privata.  Antonio  Canova eseguì la statua in marmo di Carrara nel suo studio romano. Dopo 5 anni  l’opera ultimata partì per il Nuovo Mondo, dove fu esposta in un’aula del Parlamento della capitale Raleigh e  dove visse, raccogliendo  successo e fama per 10 anni, fino a quando  un incendio scoppiato nel Parlamento  fece crollare il soffitto dell’aula,  riducendo la statua in frantumi. Una grande perdita per gli States che non hanno mai smesso di piangere la prestigiosa statua.

Da qui l’iniziativa del Frick Collection di chiedere al Museo Antonio Canova di Possagno (città natale dello scultore), che custodisce il gesso,  il prestito dello stesso ed esporlo insieme agli altri reperti,  nella mostra Canova’s George Washington. La stessa mostra che nell’autunno 2018 giungerà in Italia,  nel Museo di Possagno. Nell’esposizione newyorchese è presente anche il gesso del ritratto scultoreo di Washington a firma di Giuseppe Ceracchi che ha costituito parte del materiale usato da Canova e dai suoi assistenti per scolpire la statua del Padre della Patria Usa.

Dal 22 maggio al 28 giugno 2018, presso l’Istituto Italiano di Cultura si può ammirare la mostra Canova e la Danza. Sedici tempere realizzate da Antonio Canova tra il 1799 e il 1806 che vedono protagoniste ninfe e danzatrici ispirate dalle raffigurazioni pompeiane. Un Canova insolito, dunque,  un Canova pittore che lascia da parte lo scalpello e il marmo a favore della carta e delle tempere,  per rappresentare i cardini della sua poetica  neoclassica attraverso l’arte che sempre lo affascinò per la sua fisicità: la danza.
La mostra dell’Istituto di Cultura, fortemente voluta dal direttore  Giorgio Van Straten, collegandosi alla mostra alla Frick, è stata curata da Mario Guderzo, direttore della Gypsotecha e Museo Antonio Canova di Possagno.

E, infine, arriviamo al Consolato Generale d’Italia dove nello stesso periodo (maggio – giugno 2018) si trova la  mostra fotografica Antonio Canova dedicata alle opere del maestro di Possagno: scatti realizzati da Fabio Zonta,  ritrattista di architetture e documentarista delle produzioni artistiche dei grandi maestri italiani e stranieri
Anche la raccolta fotografica di Zonta proviene dal Museo Antonio Canova di Possagno.

 

Fotografia in alto: by Fabio Zonta

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