Bacillus Pumilus. Dallo spazio la protezione ideale contro i raggi UV

Il super Bacillus Pumilus, batterio di origine spaziale, potrebbe diventare l’ingrediente principale per creme per la protezione solare, sfruttando le sue straordinarie capacità di resistenza ai raggi UV e, al contempo, supplendo al ricorso agli attuali componenti chimici e minerali che non garantiscono una protezione completa e duratura se non provocando effetti collaterali.

La sperimentazione del Pamilus in questo campo è attualmente condotta da un’azienda del Massachusetts (Stati Uniti), che progetta nuovi prodotti efficaci e sicuri per la cura dell’epidermide, dopo l’ormai lunga conoscenza della gagliardia del batterio.

Il Bacillus, infatti, è stato isolato dalla NASA 25 anni fa.

Riferisce futuroprossimo.it che all’inizio del nuovo secolo il ceppo fu trovato nelle camere sterili della NASA, ambienti progettati in modo da eliminare qualunque forma di contaminazione microbiologica, con le condizioni più “ostili” per la sopravvivenza dei batteri “tranne”, appunto per il Pamilus che ha continuato a sopravvivere.

Di fronte a tanta resistenza gli astronauti dell’ISS (Stazione Spaziale Internazionale) decisero di sottoporre il batterio a ulteriori test – stress al fine di sconfiggere le sue spore e ripristinare la necessaria sterilizzazione per i veicoli spaziali esplorativi e ai veicoli di atterraggio.

Come riportato dallo studio pubblicato a prima firma Parag A Vaishampayan, gli astronauti hanno esposto il ceppo batterico a 400 chilometri sopra la terra “nella struttura EXPOSE dell’Agenzia spaziale europea (ESA) su EuTEF in condizioni di spazio buio, le spore SAFR-032 hanno mostrato una sopravvivenza del 10-40%, mentre è stato osservato un tasso di sopravvivenza dell’85-100% quando queste spore erano tenuto a bordo della ISS in condizioni atmosferiche marziane buie simulate”.

Analizzando il ceppo dopo 18 mesi di esposizione alle radiazioni cosmiche, molte spore erano ancora vive, dimostrando una capacità di resistere a livelli di radiazioni – insopportabili alla stragrande maggioranza degli organismi viventi – per opera del suo sistema di riparazione del DNA e della sua massiccia parete cellulare.

Questa caratteristica ha indotto l’azienda statunitense a eleggerlo come elemento base per la formulazione   di creme solari con la promessa, dicevamo, di una protezione completa e duratura, riducendo il rischio di effetti collaterali. Mentre continuano le ricerche per l’applicazione del batterio oltre che in campo cosmetico anche in quello farmaceutico.

Le caratteristiche uniche del Bacillus Pumilus potrebbero portare una rivoluzione per la cura della pelle.

 

Immagine di dominio pubblico

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