I 100 anni dell’afroamericana che aiutò l’uomo ad andare sulla luna

Il 26 agosto 2018 Katherine Johnson (nella foto a lato), la donna afroamericana che aiutò l’uomo ad andare sulla luna ha compiuto 100 anni.  Matematica, informatica e fisica, grazie alla sua grande capacità di calcolo contribuì alla missione dell’Apollo XI che condusse Neil Armstrong, primo uomo, a posare piede sulla luna il 20 luglio 1969. Facevano parte dell’equipaggio  Buzz Aldrin (secondo uomo ad aver calpestato la superficie lunare) e  Michael Collins.

Prima ancora la Johnson aveva fissato la traiettoria del primo viaggio di uno statunitense nello spazio nel 1961, l’astronauta Alan Shepard.
Quando la Nasa iniziò a usare i computer per la missione  Mercury-Atlas 6 –  che 1962 che portò John Glenn a compiere l’orbita  attorno alla Terra, venne chiesto alla Johnson di verificare a mano (con la sua calcolatrice elettronica)  i calcoli  del cervello elettronico. La stessa matematica racconta che Gleen disse: “ Se per Katherine i calcoli sono corretti, allora sono pronto al lancio”. Parole che trovono conferma nel sito della Nasa che riporta “non avremmo potuto fare quanto fatto senza Katherine Johnson e il suo amore per la matematica”.

Katherine Johnson, di brillantissima intelligenza, che le fece superare le barriere della segregazione, conseguì il diploma di scuola superiore a 14 anni. A 18 anni era già laureata, con Magna cum laude, in matematica e francese.  Entrò nel mondo del lavoro attraverso l’insegnamento, ma nel 1953, venne assunta dalla   National  Advisory  Committee for Aeronautics (NACA), l’attuale NASA, nel reparto Guida e Navigazione formato da donne afroamericane, matematiche e/o ingegneri: la prima a farne parte fu  Dorothy Vaughan (1910-2008), matematica assunta nel 1948. Seguì Mary Jackson (1921-2005), primo ingegnere donna afroamericana della Nasa.

Katherine Johnson (a lato in una foto giovanile) ha continuato a lavorare nella Nasa nel settore investigativo  presso il Centro Langley, partecipando ad altri progetti  come il programma Space Shattle ed i primi per la missione su Marte, firmando come autrice o co-autrice  circa 20 ricerche scientifiche.

Nel 2015 l’allora presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, l’ha insignita della Medaglia Presidenziale della Libertà, la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti. Mentre nel 2017 la Nasa ha dato il suo nome al centro Computational Research.

Il  grande contributo che la Johnson e le colleghe afroamericane hanno dato allo sviluppo della ricerca aerospaziale statunitense è  rimasto pressoché sconosciuto al grande pubblico fino all’uscita del film Il diritto di contare (2016), tratto dal libro  Hidden Figures (Figure nascoste) di  Margot Lee Shetterl che ne racconta le gesta.

Katherine Johnson si è spenta a 101 a Newport News (Usa), il 24 febbraio 2020.

 

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