Festival Borgo Universo. Ricordando Jacques Villeglé

Il 7 giugno 2022 all’età di 96 anni è mancato l’artista Jacques Villeglé, tra i fondatori del movimento artistico Nouveau Réalisme o Nuovo Realismo.

Affichiste particolarissimo con i suoi manifesti strappati dai muri delle città secondo la tecnica del décollage, di cui l’Italia vanta il maestro, Mimmo Rotella (1918-2006).

Il Nuovo Realismo vuole ri-assemblare i materiali comuni per dare loro nuova forma; si propone di sottolineare le azioni compiute dall’artista per giungere al completamento della sua opera. Perché è l’artista il protagonista non l’oggetto. Vale il processo creativo più del prodotto finale e, soprattutto, si vuole formare una nuova realtà da materiali del passato per giungere a un “riciclaggio poetico della realtà urbana, industriale e pubblicitaria”.

Il primo strappo di Jacques Villeglé risale al 1949, in compagnia con Raymond Hains, l’artista sodale per la vita.  Il manifesto lacerato da una palizzata tra il Café du Dôme e quello della Coupole si chiamerà Ach Alma Manetro.

Venti anni dopo, osservando un graffito su un muro alla stazione République della metropolitana di Parigi con il nome di Nixon scritto con lettere realizzate con frecce, svastica e croce di Lorena, inventa il suo alfabeto socio-politico che userà soprattutto negli anni Duemila, trasponendo su carta, tela o muro aforismi propri o mutuati.

Il nuovo secolo ha riconosciuto la sua arte, tanta criticato dagli stessi colleghi alla Biennale di Parigi del 1959 quando gli rimproverarono – come agli altri esponenti – di “non essere pittori”.

Genio a 20 anni, talento a 80

Risale al 2008  la grande retrospettiva dedicatagli dal Centre Pompidou.  “Si tratta di avere genio a 20 anni e talento a 80” scrisse alla sua ultima personale nel 2021, citando la pittrice Camille Corot.

Decodificare il gesto degli strappi dei manifesti (per poi collegarli sui muri dei musi) è anche un invito a guardare il mondo che ci circonda con minor superficialità, ma senza perdere il gusto dell’ironia: “Giovane, allegro e immodesto” era il titolo di una delle sue ultime mostre.

Lo spirito giovane e allegro di Jacques Villeglé traspare dalle fotografie che lo ritraggono ma probabilmente definirsi immodesto era un eccesso di modestia  se recentemente anche gli street artist lo riconoscono come proprio padre artistico.

Aielli. Festival Borgo Universo

Quegli stessi street artist che da maggio partecipano al Festival Borgo Universo, ad Aielli, in provincia de L’Aquila, famoso per i sui 35 murales, tra cui 3 letterari: con le parole del romanzo Fontamara di Ignazio Silone, con i versi della Divina Commedia e con gli articoli della Costituzione italiana,

A questi si aggiungeranno i 3 nuovi murales a cui stanno lavorando Zebu, Franco Fasoli e Aec Interesni Kazki  in quest’estate 2022.

Si prosegue, infatti, il processo di rivalutazione e rilancio del Borgo attraverso l’arte urbana, nel solco del tema di questa 6° edizione del Festival: indagare sul rapporto tra l’uomo, le stelle e la terra.

Sembra deliberatamente scelto per rendere omaggio a Jacques Villeglé.

 

Immagini: 1-3 l’artista francese Jacques Villeglé nel corso della sua tipicità artistica lo strappo dei manifesti per poi collocarli in forma espressiva sui muri dei musei, come appare nella fotografia n. 4; 5) Borgo Aielli (L’Aquila) famoso per i suoi 35 murales e sede del Festival Borgo Universo

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