Street art a scuola. La cre-attività della bellezza per combattere il degrado

Murale Marco PoloUn adagio di volterriana memoria  ricorda che “la più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore”. Ma piegarsi al buon umore non è facile, specialmente quando si è adolescenti e si è appena aperto l’anno scolastico; quando la prospettiva è di lunghi mesi dedicati alla studio e alla tanto screditata alternanza,  una pratica propedeutica al lavoro. Eppure esistono casi esemplari nelle nostre scuole, che al di là delle problematiche vecchie e nuove e invitano ad una certa leggerezza,  rompono la cappa di austerità del nostro sistema d’istruzione.
Dopo l’istituto Majorana di Guidonia, nella provincia di Roma, un altro esempio di buona prassi viene da Firenze e precisamente dalla scuola secondaria di secondo grado, Marco Polo.

In questo istituto tecnico per il turismo e liceo linguistico, il 15 settembre 2017 è stato inaugurato un murales (foto in alto), che rappresenta la tematica del viaggio con le sue infinite sfaccettature, un’opera realizzata dagli artisti toscani Nico Lopez Bruchi e Umberto Staila, con il contributo degli studenti e degli educatori del Quartiere 4 (quartiere di Firenze conosciuto come Isolotto-Legnaia).

L’intera opera fa parte di un progetto più ampio, la Rete delle città colorate, la cui finalità è la riqualificazione degli spazi urbani attraverso la Street art. Così, l’innovazione tecnologica,  didattica e strutturale  diviene la cifra distintiva della politica dell’istituto Marco Polo. 

La lungimiranza che porta alla cre-attività

L’adesione della scuola all’iniziativa di riqualificazione si deve alla lungimiranza del dirigente scolastico, Ludovico Arte, che ha scelto la via della Leggerezza e della Simpatia per accogliere i suoi studenti. Una simpatia intesa secondo l’etimologia del termine – un sentire insieme – in quanto la scuola si sostanzia come una comunità di senso: un circolo virtuoso di conoscenza in cui il ambiente diviene cardine irrinunciabile.

Sala del Marco PoloDonde la cura quasi seriale delle particolarità all’interno del Marco Polo, la sala LiberaMente, le pareti affrescate dagli studenti, l’area ricreativa per docenti e studenti; il tutto si pone a supporto della crescita esistenziale e culturale degli adolescenti e perché no degli stessi insegnanti.

Del resto, l’attenzione posta all’ambiente ha il potere di tras-formare le tradizionali aule e gli infiniti corridoi  in veri e propri laboratori di cre-attività, fucine del sapere.  Poiché iniziare a progettarsi dentro un habitat accogliente permette di entrare in sinergia con il contesto; detto altrimenti consente di connettersi con la piattaforma del mondo extrascolastico. La scelta del proprio futuro inizia, infatti, dai banchi scolastici, dove prendono forma i primi quesiti sulla propria destinazione e la progettazione di sé.

Ebbene se imparare a scegliere è uno dei principali obiettivi dell’ap-prendimento post moderno, la scuola ha il dovere di edificarsi a sistema di supporto curando la forma senza tralasciare naturalmente le problematiche connesse alla sicurezza degli ambienti. I giovani di oggi devono in primis disabituarsi al degrado vigente per riconoscere la bellezza,  che è e resta un valido esercizio di conoscenza.

Riqualificare la scuola italiana implica, dunque, un impegno teoretico e pratico secondo l’incisione che accoglie gli studenti dell’Istituto fiorentino, con il pensiero di Antonio Gramsci: “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo”.

Foto tratte dal sito: ITT Marco Polo.it

 

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