Cosa nostra spiegata ai ragazzi. Il libro di Paolo Borsellino
Il giudice Paolo Borsellino, nell’ultimo giorno della sua vita, scrisse: “Quando questi giovani saranno adulti avranno più forza di combattere di quanto io e la mia generazione ne abbiamo avuta”.
Lo ripete Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, quando va per le scuole a testimoniare il sacrificio del magistrato ucciso a Palermo il 19 luglio 1992 in via D’Amelio, insieme agli agenti della sua scorta Catalano, Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.
Paolo Borsellino ha dedicato la sua esistenza alla lotta contro la mafia. In quei giorni del 1992, poi, cercava di arrivare ai responsabili della morte del collega e amico Giovanni Falcone, ucciso con la moglie Francesca Morvillo e gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro il 23 maggio, meno di due mesi prima di Paolo, che sapeva, dunque, di andare incontro allo stesso destino: era solo questione di tempo. Ma questo non lo fermò nel suo impegno, né fermo l’impegno della sua scorta, altrettanto votati alla causa.
Per Salvatore Borsellino era proprio l’idea di un futuro migliore, realizzato dalle nuove generazioni – consapevoli al punto da sconfiggere la mafia – che sorreggeva Paolo in quella condizione “durissima” di sapere di avere i giorni contanti. Quella speranza che era anche il suo “sogno” e che, nonostante tutto, lo rendeva “ottimista” perché vedeva “una maggiore attenzione nei giovani siciliani e non, contro la criminalità mafiosa”. Per mettere le basi al suo sogno anche Paolo Borsellino andava nelle scuole per raccontare la storia della mafia, le sue macchinazioni, i suoi intrighi e i suoi tragici danni e conseguenze. Il libro Cosa nostra spiegata ai ragazzi, edito da Paper First, riporta esattamente l’intervento che Paolo Borsellino fece agli studenti di un liceo di Bassano nel 1989, quando gli raccontò gli omicidi, le estorsioni i rapimenti, la capacità corruttiva della criminalità organizzata; tracciando un quadro chiaro a ragazzi e ragazzi del Nord d’Italia, quindi, apparentemente molto lontani dai luoghi della mafia, in realtà a rischio quanti i giovani del sud (oggi ne abbiamo la conferma), come ben sapeva il giudice Borsellino che conosceva il potere tentacolare della mafia capace di permeare l’intera società italiana.
A 30 anni di distanza la lezione del giudice Borsellino è ancora – tristemente – di grande attualità.
Il libro Cosa Nostra Spiegata ai Ragazzi è stato presentato il 16 luglio 2019, presso la libreria Tantestorie di Palermo, da Salvatore Borsellino (che ne ha curato la prefazione) e da Marco Lillo, giornalista de Il fatto quotidiano, aprendo le serie di eventi organizzati dal Movimento 19 luglio 1992, in commemorazione del 27° anniversario della strage di via D’Amelio.
Fotografie dall’alto verso il basso: 1) Paolo Borsellino; 2) copertina del libro ‘Cosa nostra spiegata ai ragazzi’ di Paolo Borsellino; 3) Palermo – Salvatore Borsellino accanto alle statue dedicate a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone