Cresce il commercio mondiale delle armi. Ma l’opinione pubblica non protesta invano
Secondo l’Istituto Internazionale di Ricerca per la Pace di Stoccolma (SIPRI), negli ultimi 5 anni il commercio mondiale delle armi ha subito un incremento del 10%.
La ricerca, recentemente pubblicata, si rifà al periodo che va dal 2013 al 2017 e stima l’incremento rispetto al lustro precedente, ossia 2008 – 2012, gli anni della grande crisi finanziaria mondiale che aveva segnato un calo delle ordinazioni di armi.
In Europa i maggiori Paesi esportatori di armi sono Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito e i clienti maggiori sono: l’Arabia Saudita, l’Egitto, gli Emirati Arabi Uniti e l’India: segue poi una lunga lista di oltre 100 Paesi importatori. La cinquina europea rappresenta il 27% delle esportazioni totali nel mondo, ma nel suo ambito, primeggiano la Francia e la Germania che insieme costituiscono il 12,5 delle esportazioni mondiali di armamenti e munizioni.
L’Italia, secondo il rapporto SIPRA, si pone al nono posto nella classifica mondiale degli esportatori di armi. Nel periodo preso in esame, i suoi principali compratori sono stati: gli Emirati Arabi, la Turchia, l’Algeria, Israele, l’Arabia Saudita, l’Iraq, la Polonia, l’Australia, il Pakistan e la Finlandia.
Nella classifica mondiale l’Italia è preceduta dagli Usa, Russia, Francia, Germania, Cina, Regno Unito, Spagna e Israele.
Gli Stati Uniti hanno aumentato le proprie esportazioni del 25% e rappresentano il 34% del totale mondiale del mercato, seguiti dalla Russia che detiene il 22% del mercato.
Il Medio Oriente, con l’Arabia Saudita in testa, è l’area geografica che ha ricevuto quasi il 50% delle esportazioni di armi Usa. Così come prosegue il, purtroppo, sempre florido rapporto commerciale tra questa parte del mondo, tormentata dai gravi conflitti tra cui quello quasi silente dello Yemen, e gli esportatori europei.
Ma secondo Pieter Wezeman, esperto della SIPRI raggiunto da eurnews., su questo fronte potrebbero esserci confortanti novità grazie “alla crescente avversione da parte della società civile di alcuni Paesi europei, seguita talvolta da atti parlamentari e perfino da decisioni governative, riguardo la vendita di armi verso Arabia Saudita o Emirati Arabi Uniti”. È troppo presto per avere dati certi, ma nel gennaio 2018 la Germania (nella foto la sua cancelliere, Angela Merkel) ha annunciato che cesserà le esportazioni di armi ai Paesi coinvolti nella guerra nello Yemen.
Auspichiamo che giungano presto notizie di analoghe decisioni anche dagli altri Stati Membri e non solo.