ECOutur. La natura veste l’uomo

Ottobre, tempo di vendemmia. In naturale armonia con la stagione, assistiamo al lancio della capsula collection dello stilista Tiziano Guardini, realizzata interamente in pelle vegana della Vegea, azienda produttrice di biomateriali da utilizzare nei settori fashion e design. 

Una pelle dunque, naturale e sostenibile, proveniente dalle fibre e gli oli contenuti nella vinaccia, nelle bucce, nei semi e nei raspi dell’uva, ottenuti durante la realizzazione del vino.

Gianpiero Tessitore - Vegea - pelle veganaUn innovativo processo industriale, iniziato nel 2014, da una ricerca di Gianpiero Tessitore (architetto, nella foto) e Francesco Merlino (chimico industriale), volta all’analisi delle caratteristiche di diverse fibre vegetali da trasformarsi in materiali ecologici.

Nasce così nel 2016 il brevetto che unisce 2 prerogative prettamente italiane: il vino e la moda, gettando le fondamenta del Mady in Italy del XXI secolo e, al tempo stesso, apre il varco per nuove figure professionali. Lo deduciamo dai dati: Il 18% della produzione mondiale del vino è italiana. Riuso, quindi, di materia prima nostrana. Un’idea più che vincente, già notata e premiata all’estero: prima classificata al Global Change Award 2017 dell’ H&M Fondation.

Insieme alla collaborazione delle imprese tessili, Vegea s’industrializza. Con la creatività dei designer, sviluppa nuovi  varianti della vegan-pelle per adattarla alla creazione di vestiti e accessori.

Abito di Guarini - Nazioni UniteE qui entra in gioco Tiziano Guardini, giovane stilista romano, che ha fatto dell’ecologia la sua filosofia professionale. Il neologismo ECOutur, come si legge nel suo sito – dall’esauriente combinazione delle parole eco e couture – ben rappresenta la creatività di Guardini che trova negli elementi naturali la sua massima espressività. Riconosciuta in Italia e all’estero, da vari anni.

Nel 2012 è sulle pagine del New York Times, nel bell’articolo di Suzy Menkes, alla quale non sfugge il Giubbotto in pelliccia di aghi di pini del nostro eco designer. Autore della collezione Organic Haute Couture, di cui un abito scultura è stato esposto, per la prima volta, nel 2014  presso la sede dell’Onu,  nell’ambito dell’evento Fashion for forest- Forest for fashion.  Un abito, come si può apprezzare nella foto a lato, realmente Forest, nell’elegante e suggestivo groviglio di arbusti e foglie di liquirizia, stilisticamente composti a sirena.

Aspettiamo con ansia di vedere la capsule collection autunnale Vegea-Guardini, che, scommettiamo, metterà il turbo al Mady Italy del nuovo Millennio.

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