Italiani di fatto senza diritti

Italiani senza diritto di cittadinanza, è un paradosso civico e una assenza di tutela per coloro che sono italiani di fatto, ma non di diritto.  L’assemblea capitolina ha approvato a larga maggioranza la mozione 137  sulla riforma della cittadinanza, proprio a favore di questa urgente necessità giuridica, sociale e culturale.

La mozione prevede che il sindaco della capitale e la giunta promuovano  in ambito parlamentare l’approvazione del Disegno di legge sulla cittadinanza entro la fine della legislatura. Parallelamente ci sarà la diffusione della mozione tra i comuni della Città metropolitana di Roma.

“La cittadinanza non è un regalo. Questo triste slogan lo conoscono bene le migliaia di cittadine e cittadini romani, italiani di fatto ma non per diritto. Uno slogan che va culturalmente e politicamente eliminato prima di tutto dal nostro linguaggio e sostituito con l’affermazione: ‘La cittadinanza è un diritto’. Il diritto alla cittadinanza è un tema vivo e ci riguarda tutti. Siamo consapevoli che la riforma è una questione di civiltà, una risposta che non si può più negare” ha commentato Nella Converti, firmataria del testo della mozione.

Attualmente solo i giovani e le giovani, nati in Italia da genitori stranieri possono chiedere la cittadinanza a 18 anni, ma non a tutti e tutte arriva la lettera per la richiesta di cittadinanza, come ha spiegato Mohamed Taiilmoun , rappresentante della Rete G2 Seconde Generazioni,  in occasione del seminario Seconde Generazioni. Residenze – Cittadinanza, organizzato dal Laboratorio di ricerca transizioni del Dipartimento di Scienze della Formazione, Roma Tre.

Chi non è nato in Italia, sebbene abbia frequentato tutte le scuole nel Bel Paese e sia di fatto italiano/a, non può richiedere la cittadinanza. Un paradosso esistenziale, un vuoto giuridico da colmare, come ben descrisse  abbanews… .

La mozione inoltre chiede al sindaco di istituire una cerimonia pubblica ogni 17 marzo (anniversario dell’Unità d’Italia), per sensibilizzare sul senso della cittadinanza, dando visibilità a un momento storico per i ragazzi e le ragazze che diventano cittadini e cittadine italiane di diritto.  Così come si chiede di semplificare le procedure per l’acquisizione della cittadinanza.

L’anagrafe dovrebbe inviare le lettere di richiesta di cittadinanza 6 mesi prima del compimento dei 18 anni, ma l’elenco non è completo, dichiara Nelli Converti nell’intervista che ha rilasciato a Fanpage.

È fondamentale che si parli di cittadinanza prima dei 18 anni, che si sensibilizzi su questa tematica anche a livello scolastico. Pensiamo allo spazio di Costituzione e cittadinanza che si svolge nelle scuole, sarebbe un momento ideale per affrontare e discutere del tema della cittadinanza.

“ Nel funzionamento della società il concetto di cittadinanza attiene a quella sfera della vita sociale che interviene, regola, esplicita il senso delle relazioni reciproche fra gli individui che si riconoscono in quella società e alla loro organizzazione. Per questo essa indica i comuni interessi superiori per i quali pretendere un comportamento sociale fra i cittadini. Il concetto di cittadinanza quindi non rappresenta semplicemente un prodotto di tecnica giuridica ma è un prodotto culturale che tocca  la motivazione profonda del sentimento di condivisione della società che lo esprime” (prof. Claudio Rossi)

Leggiamo sul gruppo La Rete G2Generazioni di una giovane donna che scrive: “ Un anno fa diventavo ufficialmente italiana! (Dopo esattamente 17 anni in Italia). Una lunga battaglia burocratica mi ha portata a raggiungere questa vittoria. Ho sicuramente più certezze per il mio futuro rispetto a prima.  Rimangono però tanti giovani di seconda generazione nati/e o cresciuti in Italia che sono ancora fantasmi per il nostro Stato. La legge attuale non rappresenta più la nuova generazione. Credo nella giustizia e nello Stato e per questo sono fiera di essere italiana.

Ricordiamo che in Italia attualmente la cittadinanza si acquista iure sanguinis, cioè se si si nasce o si è adottati da cittadini italiani.

Il disegno di legge che si è arrestato in Parlamento e a cui la mozione dell’assemblea capitolina mira a promuovere è lo ius soli, diritto di cittadinanza che si acquisisce con la nascita.

 

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