THEaiTRE. L’intelligenza artificiale celebra il centenario dei robot
Quale modo migliore per onorare i cento anni della parola robot se non nel suo paese d’origine, a teatro (dove è stata usata per la prima volta) e con una rappresentazione, frutto dell’intelligenza artificiale. È ceco, infatti, il progetto THEaiTRE che prevede la composizione di sceneggiature teatrali, realizzate dall’intelligenza artificiale (AI), avviato dalla Cornell University di Praga in collaborazione con gli esperti dello Svandovo Theater , entrambi della capitale ceca. La prima pièce sarà pronta per settembre 2020 e – regole sanitarie anti – coronavirus permettendo – andrà in scena nel gennaio 2021.
Nel sito THEaiTRE troviamo le intenzioni degli autori del progetto: “Finora i robot possono eseguire compiti molto facili – scrivono – ma noi vogliamo metterli alla prova! Per celebrare il centenario dell’invenzione della parola robot vogliamo sapere se un robot può scrivere uno spettacolo teatrale. Pensate che l’intelligenza artificiale sia in grado di comporre un testo teatrale, magari dedicata al loro padre Karel Čapek che scrisse sui robot 100 anni fa?”.
Il giornalista e drammaturgo Karel Čapek (1890 – 1938) su suggerimento del fratello Josef (pittore e scrittore a sua volta), inserì la parola robot (dal ceco robota che significa lavoro forzato, servo della gleba) nella sua opera teatrale fantascientifica R.U.R., rappresentata per la prima volta nel 1920. I robot dell’autore ceco sono umanoidi che servono gli umani e sembrano felici di farlo ma con il tempo la situazione cambia, i robot si ribellano e hanno la meglio sugli umani destinandoli all’estinzione.
Il dramma di Čapek ha come sottotesto la potenziale minaccia per la razza umana qualora le macchine – robot venissero introdotte nella quotidianità in modo troppo rapido e senza nessuna norma a governarne l’uso. E qui si pone il progetto THEaiTRE, i cui ideatori – rovesciando la parabola di cento anni fa, ossia da un uomo che sviluppa una drammaturgia sui robot, all’intelligenza artificiale che scrive un’opera teatrale sull’uomo – intendono avviare un dialogo aperto con il pubblico; una “conversazione collettiva su ciò che i robot di oggi possono e non possono fare e dove dovrebbero e non dovrebbero essere usati”. E quale modo migliore per farlo se non in teatro, dove per dirla con il drammaturgo francese François Mauriac “ogni dramma inventato riflette un dramma che non s’inventa”.
Il team del progetto è formato da programmatori d’intelligenza artificiale, rappresentanti di teatri e project manager, coordinati da Rudolf Rosa, matematico – fisico, ricercatore di elaborazione linguistica e di robospicologia della Charles University IFF di Praga – famoso su Internet con il soprannome di RUR, che lo usa “fin dai tempi del liceo” come ha rivelato al media ceco startupjobs.cz, dove specifica che “certo, i robot esistono e vengono utilizzati, ma a differenza della percezione comune, non sono molto intelligenti di per sé, sono più simili a marionette; l’intelligenza è solitamente nascosta altrove, in potenti computer e server nei data center.
Quindi l’idea che il robot di oggi possa scrivere una sceneggiatura è un po’ imprecisa. Possiamo insegnare al robot a premere i tasti di una macchina da scrivere (così ha scritto gradualmente l’intero testo) ma non avrebbe mai potuto decidere quali tasti premere”.
Infatti, per sviluppare il testo integralmente, Rosa e gli altri progettisti hanno suddiviso la produzione in vari sottoparti, impiegando il modello d’intelligenza artificiale Gpt-2, sviluppato dall’open source Openai: un generatore di testi che funziona attraverso il concetto di predizione, ossia inserite varie parole come input, l’intelligenza prosegue formulando ipotesi con i vocaboli che hanno una conseguenza-sequenza logica tali da creare un testo coerente. Ci riesce perché Gpt-2 è dotato di un enorme data base dal quale estrapola le parole più idonee.
Già usato per testi brevi, finora in pochi hanno tentato di comporre un’opera, per di più teatrale, come hanno fatto gli ideatori del progetto THEaiTRE. Pionieri tanto e quanto Karel Čapek, cento anni fa.
Immagine: copertina tratta dal sito THEiaTRe – nella pagina: 1) lo scrittore, giornalista e drammaturgo ceco Karel Čapek; 2) Rudolf Rosa, ricercatore della Cornell University di Praga, coordinatore del team interdisciplinare del progetto THEaiTRE