Reattore sperimentale Jet. Una stella in miniatura per cinque secondi
Il reattore sperimentale europeo Jet (Joint European Torus) ha generato energia pari a 59 mejajoule a intervalli di 5 secondi, l’equivalente di 11 megawatt, il doppio di quella ottenuta 25 anni fa, nel 1997, dalla stessa macchina e con analogo esperimento.
Il risultato è stato ottenuto modificando il reattore per renderlo più simile alle future condizioni di ITER, il grande reattore sperimentale in costruzione in Francia, che dovrà dare la risposta sulla fattibilità della fusione nucleare, l’energia pulita del futuro.
Secondo l’emittente televisiva britannica, BBC, l’esperimento è riuscito non tanto per la quantità di energia generata ma perché convalida quanto è stato progettato per la realizzazione di un reattore a fusione di dimensioni maggiori, come Iter.
“L’esperimento del Jet ci fa avvicinare alla fusione nucleare – ha commentato, infatti il dottor Joe Milnes, a capo del laboratorio di Oxford dove è in funzione il reattore Jet -. Abbiamo dimostrato che possiamo creare una stella in miniatura all’interno dei nostri macchinari e mantenerla lì per cinque secondi, ottenendo delle alte performance. Questo ci porta in un campo realmente nuovo”.
La notizia dell’esperimento riuscito è stata data dagli scienziati del laboratorio Jet del Culham Centre for Fusion Energy (Ccfe), nel Regno Unito, parte di EUROfusion, il consorzio europeo nato nel 2014 per sviluppare la fusione nucleare dalla quale produrre energia elettrica entro il 2050.
Il consorzio è composto da 25 Stati membri dell’Unione, oltre la Svizzera e, appunto il Regno Unito e, complessivamente, impegna quasi 5mila persone.
L’Enea coordina la partecipazione italiana alla quale contribuiscono 21 partner, tra università, enti di ricerca e industrie.
Immagine: un frame del video che mostra l’esperimento del reattore Jet pubblicato sul canale YouTube da alanews