Energia pulita. Il viaggio del primo supermagnete per la fusione nucleare

È partito il supermagnete, il primo in assoluto e il primo realizzato in Europa dall’italiana Asg   Superconductors di La Spezia: destinazione Cadarache  (Provenza – Francia) dove si sta realizzando il progetto internazionale sperimentale ITER, l’impianto per il  megareattore a fusione nucleare che – se tutto andrà bene –   produrrà altissime percentuali di energia pulita, riproducendo i processi che avvengono nel Sole e nelle  stelle.

Già nel novembre 2017 il magnete aveva lasciato l’Asg, per essere condotto a Porto Marghera dove negli stabilimento della Simic è stato completato con il rivestimento protettivo in acciaio.  Nella primavera 2020 e nonostante l’emergenza COVID-19,  l’inizio del laborioso viaggio ‘verso casa’, dal porto veneto al porto Fos-sur-Mer di Marsiglia per poi essere trasportato a Cadarche, dove è giunto il 17 aprile 2020.

Una spedizione eccezionale   che  segue la cosiddetta rotta ITER, appositamente tracciata via mare e via terra  per il convoglio speciale.  Il peso complessivo è, infatti, di 420 tonnellate,  compreso l’imballaggio del magnete con una struttura da 100 tonnellate  gestita dalla SIMIC di Cuneo che ha provveduto anche per le prove a freddo e l’inserimento del magnate nella cassa d’acciaio, eseguendo le saldature, le resinature e le lavorazioni meccaniche finali.

“L’arrivo del magnete in Francia è  stata una grande soddisfazione e un segnale positivo per il progetto ITER e per il Sistema Industriale Italiano –  ha dichiarato ad enea.it, l’ingegnere  Sergio Orlando che segue la costruzione dell’impianto ITER, raggiunto anche dal personale di alcune aziende italiane coinvolte nel progetto che per via del confinamento non potevano lavorare in patria.

Le aziende italiane che si occupano della fusione nucleare sono un’eccellenza internazionale e hanno vinto il 50% delle commesse ITER (per un valore di oltre 1,3 miliardi di euro, compresa la produzione dei cavi elettrici) del consorzio europeo Fusion for Energy (F4E), l’Agenzia dell’UE che gestisce il contributo europeo.  Gli altri Paesi coinvolti nel progetto sono:  Giappone, Stati Uniti, Russia, Cina, India e Corea del Sud.

Questo primo magnete (primo dei 18 complessivi, 9 realizzati in Europa e 9 in Giappone), apprendiamo da enea.it  che avrà “un ruolo fondamentale per la realizzazione della fusione  a confinamento magnetico, grazie alla capacità di creare un campo magnetico in grado di ‘intrappolare’ e compattare il plasma alla temperatura di 150 milioni di gradi centigradi, tenendolo lontano dalla pareti di contenimento della camera da vuoto di ITER”.

L’impianto, o meglio il mega reattore  ITER ha l’obiettivo, dicevamo, di realizzare la reazione che alimenta il Sole e le stelle: secondo la tabella di marcia sarà acceso nel 2025, mentre la prima reazione di fusione è prevista per il 2035.

Se tutto andrà come previsto, il discendente di ITER sarà Demo,  la centrale elettrica vera e propria, la prima di questo tipo al mondo,  che sarà pronta, secondo il programma, per metà del secolo in corso.

 

 

Immagini: 1 e 2) Momenti del viaggio  del supermagnete: partenza  Porto Marghera, approdo Fos-sur-MerDestinazione finale Cadarache  – photo by Enea); 3) Il supermagnete  ancora alla Simic a Porto Marghera

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.