La Romania snobba il referendum antigay
La Romania snobba il referendum del 7 ottobre 2018 che chiedeva parere favorevole o contrario per cambiare l’articolo della Costituzione riferente al matrimonio: dall’attuale definizione dello stesso come unione tra 2 persone, alla specifica definizione di matrimonio considerato tale solo se contratto da un uomo e una donna.
Nonostante si votasse in 2 giorni, secondo dati ufficiali soltanto il 20,41% dei 19 milioni di elettori si è recato alle urne, impedendo il raggiungimento del quorum che prevede una partecipazione minima del 30% degli aventi diritto al voto.
Un fallimento della consultazione, dunque, accolta con entusiasmo dalla comunità Lgbt che aveva invitato al boicottaggio al referendum, che temeva un risultato che avrebbe corroborato il già forte discrimine presente nella società rumena. Una sconfitta per la Chiesa ortodossa rumena che, secondo l’Ansa, aveva condotto una massiccia campagna elettorale guidata dallo stesso patriarca Daniel affinché si votasse a favore del cambiamento dell’articolo costituzionale.