Safe Passage NOW!

safe-passageLa società civile scende in piazza in ogni parte della terra senza esclusione di razza, genere, cultura, tutti insieme per una richiesta compatta e globale alle istituzioni: creare canali umanitari, visti per dare visti per chi fugge da guerre e persecuzioni, diritto al ricongiungimento famigliare ed a una accoglienza degna.

L’evento globale Safe passage NOW (Passaggio sicuro ORA) corre su Facebook e raccoglie tutti gli eventi, che si svolgono sabato 27 febbraio 2016 alle ore 15.00. Basta digitare sul social network “Safe passage Now” e si potranno leggere tutti gli eventi nel mondo.

A livello europeo, si è creato ‘evento digitale European March For Refugee Rights, lancia l’invito a tutti i paesi europei di scendere in piazza, in cui è possibile assistere in diretta a tutti gli eventi che si stanno creando in tutti i paesi e città. Da Zurigo, a Belgrado, a Bruxelles, alla Macedonia,  gli eventi si stanno moltiplicando, ogni minuto che passa.

Un’autentica marcia mondiale per i diritti delle persone di avere un futuro, per coloro che definiamo profughi. La stessa etimologia del termine profugo, descrive la situazione umana di queste persone, Pro -avanti e fugere (fuggire) coloro che fuggono in avanti, ossia verso un’altra destinazione in cui potere vivere in modo dignitoso.

Come richiesta principale, l’istituzione di vie sicure e legali così da interrompere questo eccidio quotidiano che si svolge nel Mar Mediterraneo, a mano dei trafficanti di uomini. Allo stesso tempo, lo snellimento delle procedure per la richiesta di visti da parte di chi fugge da paesi in fiamme sotto ogni punto di vista e la facilitazione del ricongiungimento familiare per i familiari di chi è già in Europa.

Ricordiamo che per la Convenzione di Dublino (trattato internazionale multilaterale sul diritto di asilo), lo stato competente ad accogliere la domanda di asilo è il primo paese di arrivo della persona richiedente asilo.

Un’attenzione particolare si richiede alla fase dell’accoglienza affinché non si risolva in un’attività illegale e di lucro sulle vite dei profughi, come purtroppo abbiamo visto in Italia con lo scandalo della Cooperativa 29 Giugno di Salvatore Buzzi e simili.

A settembre 2015, Amnesty International lanciò la petizione SAFE PASSAGE TO PROTECTION IN THE EU che in poche settimane raggiunse le firme di 208.008  persone, diretta all’Unione Europea affinché mostrasse maggiore compassione e assumesse le sue responsabilità nell’assicurare protezione ai rifugiati.

Alzare muri e barriere legislative nei confronti del flusso umano contravviene ai diritti umani e civili di cui ogni paese dovrebbe essere portatore.

Salviamo il passaggio fisico e spirituale dentro di noi.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.