Sbarca sul web la nuova edizione della Novaya Gazeta

 

“Muratov, questa è per i nostri ragazzi” hanno gridato alcune persone non identificate mentre aggredivano Dmitry Muratov, direttore della Novaya Gazeta e  premio Nobel per Pace 2021 a bordo del treno Mosca – Samara, entrando nello scompartimento e gettandogli addosso vernice con acetone.

A rendere pubblico l’episodio lo stesso Muratov attraverso la pagina Telegram del bisettimanale indipendente russo,  che non va in edicola dal 28 marzo 2022 a causa della legge russa sulla stampa che  “introduce una responsabilità criminale per la diffusione di false informazioni sulle forze armate russe. In base alla gravità del reato sono previste multe e anche la prigione (si rischiano fino a 15 anni di carcere)” come riportava rainews.it, lo scorso 4 marzo.

Ma la redazione non si arrende e dalla città di Riga (Lettonia) dal 13 aprile 2022 la testata sbarcherà sul web con una nuova edizione europea nelle lingue russa, inglese e tedesca, pubblicato sui canali social e Youtube e finanziato attraverso le piattaforme di crowdfunding.

Lo ha annunciato Kyrill Martynov, il vicedirettore della Novaya Gazeta che assumerà la guida della nuova pubblicazione, realizzazione di un progetto indipendente giuridicamente e di fatto, ha specificato e non un supplemento del giornale.

“I giornalisti costretti a lasciare la Russia a causa del divieto virtuale della professione, copriranno le notizie dal mondo e dalla Russia per i lettori russofoni che condividono i valori europei”  ha concluso il nuovo direttore, astenendosi, per motivi di sicurezza, dal rilevare il numero dei redattori e quale sarà la sede di lavoro.

Nel frattempo abbiamo appreso che la Novaja Gazeta cartacea non ha chiuso i battenti ma tornerà in edicola, lo assicurano i suoi redattori. Dal 28 marzo 2022 hanno sospeso le pubblicazioni dopo aver ricevuto un nuovo avvertimento dall’agenzia statale che con controlla in Russia l’informazione,  la Roskomnadzor, Norma vuole, infatti, che dopo 2 ammonimenti può ritirare la licenza.

Ed ecco spiegata la pausa di questi giorni: non si vuole mettere in pericolo l’esistenza di un giornale, che finora ha pagato la sua indipendenza in un Paese illiberale, con la morte sul campo di 6 giornalisti, tra i quali la famosa Anna Politkovskaja.

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