L’Africa ha sconfitto la poliomielite

L’Africa ha sconfitto la poliomielite. La popolazione del continente ha superato il 95% delle vaccinazioni secondo l’ARCC (l’Africa Regional Certification Commission) l’organismo che dal 1998, su incarico dell’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), supervisiona il processo di eradicazione della malattia nei diversi Paesi africani. Tra questi rimanevano il Camerun e la Nigeria dichiarati liberi dalla malattia virale lo scorso 19 giugno, dopo 3 anni di assenza di casi, come richiede il protocollo dell’ARCC.

A dare la notizia dell’Africa polio-free è stato il direttore generale dell’Oms, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, la direttrice regionale per l’Africa, Matshidiso Moeti   e i filantropi, il nigeriano Aliko Dangote e lo statunitense Bill Gates. Ma ancora l’OMS ha ricordato che è soltanto la seconda volta che in Africa è eradicato un virus, dopo il vaiolo 40 anni fa. I vaccini, infatti, non sono un bene universale come dovrebbero essere, di conseguenza i Paesi ricchi sono avvantaggiati nell’accaparrarsi le dosi necessarie per le proprie popolazioni, per gli altri rimangono una conquista che richiede tempo e solidarietà privata.

La polio, infatti, è stata endemica nel mondo fino alla scoperta di 2 vaccini avvenuta negli anni Cinquanta del Novecento grazie ai virologi Albert Sabin (Polonia 1906 – Stati Uniti 1993) e Jonas Salk (Stati Uniti 1914 – 1995).

Iniziata la grande vaccinazione di massa negli anni Sessanta, nel 1988 l’OMS registrava ancora 350mila casi nel mondo, dei quali 70mila in Africa. Oggi è ancora presente in Afghanistan e in Pakistan: 29 casi nel primo Paese, 58 nel secondo, confermati nel 2020. Ciò significa che la sconfitta della polio si deve soltanto alle permanenti vaccinazioni su larga scala. Se dovessero diminuire il virus potrebbe tornare a diffondersi rapidamente. Prova ne è che nel 2018 in Papua Nuova Guinea, dopo 18 anni di assenza, il virus della polio ha colpito un bambino di 6 anni ed era individuato anche in 2 campioni prelevati da bambini sani.

La poliomielite è una grave malattia infettiva provocata dal poliovirus selvaggio che attacca il midollo spinale provocando paralisi irreversibile, nei casi più gravi la morte. Si diffonde attraverso la via oro-fecale (assunzione di acqua e/o cibo contaminato o tramite saliva, le famose goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti dei soggetti ammalati o dai portati sani), colpisce soprattutto i bambini, per questo è chiamata anche paralisi infantile. I ceppi sono 3 (polio virus di tipo 1 WPV1, di tipo 2 WPV2 e di tipo 3 WPV3) che procurano gli stessi sintomi e causano la stessa malattia ma sono geneticamente diversi. È stata descritta per la prima vola nel 1789 dal medico britannico Michael Underwood (1736 – 1820) e sviluppatasi in forma epidemica in Europa all’inizio del XIX secolo e subito dopo negli Usa dove nel 1952 si registrò il picco di 21mila casi registrati fino all’ultimo caso notificato del 1979. Il picco in Italia, invece, si ebbe nel 1958, con oltre 8mila casi mentre l’ultimo caso risale al 1982 (fonte: epicentro.iss.it/polio/).

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