Ecocidio in Ucraina
24 febbraio 2023, a un anno dalla guerra in Ucraina causata dall’invasione delle forze militari russe, oltre ai danni inflitti agli uomini e alle cose, assistiamo ad una devastazione ambientale ed ecologica che si riverbera sulla crisi climatica mondiale.
Aree protette oggi teatri di guerra
Nel corso della COP 15, lo scorso dicembre, il ministro dell’ambiente ucraino, Ruslan Strilets, ha riferito come la guerra stia distruggendo un terzo della biodiversità dell’Europa, perché l’Ucraina, pur occupando solto il 6% del territorio complessivo, costituisce il 35% della sua biodiversità, con oltre 70mila specie animali e vegetali, 1400 delle quali ieri aree protette, oggi teatri di guerra.
Un mese prima, nel corso della COP 27, Strilets nel padiglione ucraino visitato dall’inviato statunitense per il clima, John Kerry, e dal commissario europeo per il clima Frans Timmermans, aveva mostrato già i danni ambientali causati dalla guerra.
Risorse naturali trasformate in basi militari
I numeri riportati dal Ministero della protezione ambientale ucraino, che registra i danni con il supporto del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) – da noi ripresi da geographical.co.uk – ci dicono di 2.000 casi di gravi danni ambientali con 450mila ettari di foreste – tra quelle liberate ma che devono essere rigenerate e quelle ancora sotto occupazione russa – e un terzo delle quali disseminato di mine antiuomo. “I russi hanno trasformato le nostre risorse naturali in basi militari – ha riferito Strilets -. La natura non ha prezzo, ma abbiamo monitorato danni ambientali su una scala mai vista prima”.
Le esplosioni
A rilasciare sostanze pericolose sono anche le esplosioni degli impianti di stoccaggio agroindustriali – inclusi quelli di fertilizzanti e acido nitrico – i grandi volumi di rifiuti militari compresi i veicoli militari distrutti e i detriti degli edifici danneggiati che contengono amianto. Ancora geographical.co ci dice che a soffrire in particolare sarà l’Ucraina orientale dove la chiusura delle miniere di carbone essendo chiuse e la conseguente mancanza di pompaggio delle acque sotterranee causerà inondazioni, contaminazioni delle fonti idriche e perdite di metano.
Emissioni di gas serra
Inevitabilmente sommario, al momento, il conteggio delle emissioni di gas serra ricollegabili alla guerra: nell’ottobre 2022 l’Ucraina ne aveva calcolate 31 Mt CO2 equivalente. Tante quante ne emette ogni anno un paese come l’Irlanda.
Effetti a lungo termine sulla salute a sui mezzi di sussistenza
Secondo Doug Weir esperto sui danni tossici dei conflitti armati e delle attività militari presso il Dipartimento di Geografia del King’s College di Londra, l’impatto della guerra in Ucraina “avrà effetti a lungo termine e riverberanti sui mezzi di sussistenza e sulla salute”. Il Paese avrà bisogno di un’importante bonifica dell’aria, del suolo e dell’acqua.
L’auspicato risarcimento. Il precedente
Il danno alle risorse naturali, stimato a dicembre 2022 era già, secondo il ministro ucraino, di 37,8 miliardi di euro, inclusi 11,9 miliardi di euro di danni al suolo e 25,5 miliardi di euro di danni causati all’inquinamento atmosferico”.
“Il calcolo dei danni è un modo per ottenere risarcimenti dalla Russia in futuro” ha concluso Ruslan Strilets che auspica per il suo Paese quanto accaduto per il Kuwait che ha ricevuto 52,4 miliardi di dollari di risarcimento dall’Iraq a seguito della sua invasione e occupazione. La Commissione di compensazione creata dalle Nazioni Unite, ai sensi del diritto internazionale, che ha riconosciuto l’Iraq responsabile dei danni causati al Kuwait, incluso l’esaurimento delle risorse naturali.
Immagine di David Peinado – pexels.com