Ambiente. La prima Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani
Il 5 giugno 2017, Giornata mondiale dell’ambiente, presso la sede di New York dell’Onu, si terrà The Ocean Conference, la prima conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani.
“Il mondo ha solo un oceano e la sua salute è fondamentale” annuncia l’Onu alla vigilia della Conferenza. Ponendo l’accento sul contributo dei mari nell’eradicazione della povertà, per la sicurezza alimentare globale, per lo sviluppo economico e per il contenimento degli effetti dei cambiamenti climatici.
Nonostante la conoscenza e la consapevolezza dell’importanza dei mari per la vita umana e per la salute del pianeta, gli stessi mari sono costantemente sottoposti al degrado prodotto dalle attività umane, che riducono la loro funzione di supporto cruciale all’equilibrio dell’ecosistema.
Le coste marine, infatti, continuano a subire gli stress delle comunità che ci vivono e che sono destinate ad aumentare, data la prevista crescita della popolazione globale.
Gli effetti dello stress
Ma quali sono gli effetti dello stress? Circa il 20% della barriera corallina è andata persa, a causa del surriscaldamento del clima, con conseguenze severe per la biodiversità.
La quantità dello sfruttamento ittico, da parte dell’uomo, ammonta al 50% della fauna marina.
La stessa fauna costantemente minacciata dai rifiuti marini di plastica (parte del plancton si mischia al suo cibo naturale) che stima l’Onu, provocano la morte di un milione di uccelli marini, 100mila mammiferi e innumerevoli pesci ogni anno.
Ma poiché, come sappiamo, tutte le specie viventi fanno parte della catena alimentare s’instaura un circolo vizioso. Un oceano ammalato oltre a minacciare la sopravvivenza della fauna, minaccia l’esistenza umana.
L’inquinamento dei mari, (80% è determinato dalle attività svolte a terra) e il suo degrado colpiscono duramente gli strati più poveri delle popolazioni, che vivono lungo le coste degli oceani e la cui sopravvivenza dipende esclusivamente delle risorse dei mari.
La Conferenza
I lavori della Conferenza si concentreranno sullo sviluppo del 14mo obiettivo (Gol 14- Live below water), dei 17 fissati dall’Agenda 2030, adottata dai 193 Stati membri nel 2015, per raggiungere lo sviluppo sostenibile; l’ obiettivo che si prefigge di “conversare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine”.
Il programma della Conferenza è incentrato sull’impegno, all’apparenza arduo, d’invertire il declino della salute degli oceani in fonte di prosperità per le persone e il pianeta attraverso le seguenti azioni:
– identificare i modi e i mezzi per implementare l’obiettivo 14 di sviluppo sostenibile dei mari;
– decidere le azioni congiunte con i partner già esistenti e cercarne di nuovi che sappiano apportare soluzioni innovative e concrete;
– incorporare nell’implementazione dell’obiettivo le parti interessate; dallo stesso sistema delle Nazioni Unite, i governi degli Stati membri, le organizzazioni intergovernative, non governative e della società civile, le istituzioni finanziarie internazionali e le accademie scientifiche;
– condividere le esperienze acquisite a livello nazionale, regionale e internazionale nell’attuazione dell’obiettivo;
– contribuire al processo di sviluppo e revisione dell’Agenda 2030, fornendo un contributo al forum politico per le pratiche di sviluppo sostenibile in materia degli oceani, in conformità alle risoluzioni Onu sull’attuazione dell’obiettivo 14.
I lavori della Conferenza andranno avanti fino al 9 giugno 2017. Comprenderanno riunioni plenarie e dialoghi di partenariato. Termineranno con una dichiarazione congiunta a livello intergovernativo, imperniata sugli elementi per una “Call-for Action” a tutti gli attori coinvolti e presenterà una relazione sintetica sui risultati dei colloqui di partenariato.
Il 8 giugno 2017, The Ocean Conference, con un evento speciale, commemorerà la Giornata mondiale degli Oceani.