Clima. Gli Stati Uniti usciranno dall’Accordo di Parigi

Gli Usa sarebbero prossimi a ritirarsi dagli Accordi di Parigi sul clima. L’ha detto lo stesso presidente americano, Donald Trump, nel corso di una conferenza stampa a Pittsburgh, e, evidenzia il movimento FFF Italia, il ritiro avverrebbe entro il 4 novembre 2019.

Non è una novità, Trump lo aveva annunciato nel 2017, ritenendo l’accordo “pessimo” per l’economia del suo Paese. Gli Usa, infatti, secondo gli impegni mondiali sul clima, avrebbero dovuto ridurre le emissioni dei gas serra del 28% – rispetto a livelli del 2005 – ma non è avvenuto.

Dopo il ritiro dall’Accordo di Parigi, gli Stati Uniti potranno riscrivere la propria agenda sull’impatto ambientale liberamente senza rendere conto alle Nazioni Unite, come d’altronde è avvenuto dalla presidenza Trump in poi, con il risultato che nel 2018 le emissioni di gas serra sono cresciute del 3,4%, un picco mai registrato dal 2010.  (fonte: Rhodium Group).  E secondo il Global Carbon Atlas, nella classifica dei Paesi che inquinano di più al mondo, dopo la Cina con i suoi 9,84 miliardi di tonnellate di CO2 nel 2017, si posizionano gli Stati Uniti con 5,3 miliardi di tonnellate ai quali segue l’India con 2,4 miliardi di tonnellate.

Trump per far crescere l’economia statunitense (obiettivo raggiunto) non si è limitato a non rispettare gli Accordi di Parigi ma ha rivisto le leggi interne per la protezione ambientale come ha dichiarato la stessa l’Energy Information Administration (Agenzia Federale per il consumo energetico) che ha confermato l’aumento delle emissioni di gas serra del 2,8%, nel 2018.

L’Accordo di Parigi dell’Onu è ritenuto uno strumento fondamentale per la lotta ai cambiamenti climatici. Impegna i 195 Stati che l’hanno sottoscritto, ma si tratta di “promesse” che ogni Stato ha programmato per ridurre le proprie emissioni di CO2, riferendo i progressi alle Nazioni Uniti, senza essere, però, legalmente vincolante.  Da qui la decisione di Trump che potrebbe fare da apripista ad altri Stati.

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