Manifesta 14. Cento giorni di arte e politica a Pristina
Cento giorni per Manifesta 14, la biennale itinerante d’Arte Contemporanea ospitata, per questa edizione 2022, a Pristina (Kosovo).
I tanti eventi in programma vedono 32 opere realizzate appositamente per questa manifestazione da artisti provenienti da tutto il mondo – come lo statunitense Roni Horn, la giapponese Chi-haru Shiota e la palestinese Emily Jaciir – oltre ai locali, più del 30% dei partecipanti, compresi quelli della diaspora.
La manifestazione è, infatti ,una grande occasione per questa città situata al centro dei Balcani e per il Paese stesso, il più giovane tra gli europei e la cui Dichiarazione d’indipendenza del 2008, non con è ancora riconosciuta da tutto il mondo.
Raccontiamo la storia. Recuperiamo gli spazi pubblici
Russa, Cina, Spagna, Cipro, Romania, Slovacchia e Grecia continuano a considerare il Kosovo come una provincia autonoma della Serbia, uno status che mantiene il Paese ai margini della prosperità europea, per non parlare della sua presenza alla competizione globale E rende più difficile la visibilità e la partecipazione alla vita artistica internazionale degli artisti del luogo.
È nell’animo della manifestazione, d’altronde fin dalla sua istituzione avvenuta nell’ormai lontano 1996, tenere conto, oltre dei giovani talenti, della situazione socio-politico-economica del Paese che la ospita. Ragione di più farlo con Pristina, vincitrice su candidature forti come quella di Vienna.
Manifesta 14 oltre a recuperare lo spazio pubblico con le sue installazione sparse in 23 luoghi della città, racconta la storia complessa di questo Paese. It matters what worlds world worlds: how to tell stories otherwise è, infatti, il titolo scelto della curatrice, Catherine Nichols, che indica anche le intenzioni di portare al pubblico una nuova modalità di narrazione collettiva e con le sue conseguenti pratiche.
Gli sforzi per realizzarla. La partecipazione finanziaria, anticipatrice dell’ obiettivo futuro
Per realizzare questa edizione, dichiarava Hedwig Fijen fondatrice e direttrice di Manifesta a ilsole24ore. com, la stessa biennale ha fatto in modo che il Kosovo e Pristina impegnassero soltanto la somma minima per il budget necessario (complessivamente 4,5 milioni) con il resto posto dalla stessa Manifesta e dal Ministero degli Esteri del Lussemburgo (300mila euro), dai Governi dell’Olanda e della Svezia (rispettivamente 200mila e 150mila), da una coalizione di paesi Balcani (500mila) e dalle Nazioni Unite, per la prima volta partner di Manifesta, oltre al milione di euro proveniente da un a un anonimo filantropo olandese, corrispondente alla cifra più alta versata corrisponde.
La co-partecipazione finanziaria messa in piedi per Pristina anticipa “l’obiettivo futuro” ha spiegato Fijen, ossia un “budget condiviso al 50% da Manifesta e dalla città ospitante, e per ottenere ciò stiamo promuovendo la trasformazione della biennale da mostra a progetto artistico interdisciplinare, volto alla sostenibilità e all’ecologia”
Inaugurata il 22 luglio 2022, Manifesta 14 chiuderà i battenti il successivo 30 ottobre.
La prossima edizione, la 15°, si svolgerà a Barcellona nel 2024. Chissà se per allora la Spagna avrà riconosciuto la sovranità del Kosovo.
Imagine. Pristina (Kosovo), Manifesta 14. ‘Tell me your story 2022’, installazione dell’artista giapponese Chiharu Shiota, scatto della fotografa kosovara Majlinda Hoxha