Crimini del futuro. L’avviso del distopico Cronenberg

“Il corpo umano potrà evolversi per risolvere i problemi che abbiamo creato? Il corpo umano può sviluppare un processo per digerire la plastica e altri materiale artificiali non solo come parte di una soluzione alla crisi climatica, ma anche per crescere, prosperare e sopravvivere”? Questi i quesisti dai quali parte la riflessione sull’umanità e sull’ambiente del regista David Cronenberg per il suo film Crimes of the future (Crimini del futuro), nelle sale cinematografiche dal prossimo 24 agosto, dopo l’anteprima al Festival di Cannes 2022.

Concepito nel 1998 come sceneggiatura fantascientifica, oggi, per quanto ancora avveniristica, ahinoi, attualissima – come dimostra la recente scoperta delle micro plastiche – il film considerato da Richard Lawson di Vanity Fair, un eco-horror, medita anche sulla tecnologia connessa al corpo umano e, ancora, sulla sua evoluzione in base al mutamento climatico.

In un mondo trasformato in un “ambiente sintetico” Cronenberg immagina gli esseri umani che, inevitabilmente si modificano al loro interno con la formazione di nuovi organi dei quali ancora non si conosce lo scopo ma già diventanti affascinanti soggetti-oggetti dell’arte performativa.

L’artista e chirurga Caprice (Léa Seydoux) organizza, infatti, spettacoli pubblici durante i quali sottopone il suo compagno Saul (Viggo Mortensen) all’estrazione degli organi nuovi che si formano continuamente nel suo corpo. La trama poi s’ infittisce con il mistero di un bambino ucciso e i due protagonisti, che all’apice della loro fama, vengono coinvolti da un’organizzazione governativa segreta parte dell’Unità Nuovo Buoncostume… .

Il cambiamento del corpo umano, sia “per quello che stiamo facendo al pianeta” sia per quello “che stiamo facendo a noi stessi con la tecnologia”, diventa per Cronenberg un monito verso “il modo in cui la società dovrebbe reagire ai cambiamenti nel corpo umano che ritiene pericolosi e, quindi, da reprimere” specifica LuckyRed.it il sito della casa distributrice del lungometraggio in Italia.

Da menzionare la •character designer, Carol Spier, per la sapienza con cui è riuscita a dare forma alle immaginazioni del regista compresi gli organi nuovi, il cui design riporta agli elementi umani e per i futuristici marchingegni meccanici e tecnologici.

Ancora per Lawson il film, cruento, è più “un pezzo di stile che una storia narrativa” ma che riesce a metterci in guardia non solo sull’apocalisse ambientale ma anche su ciò che perseguiamo oggi, nonostante, i possibili orribili esiti già prevedibili.

Film che denotando quanto tempo utile abbiamo già sprecato nel discernere tra reale progresso e pura produzione speculativa ci esorta a non prepaare la strada ai crimini del futuro.

 

 

 

 

  • nota– character designer – traduzione letterale dall’inglese ‘progettista dei personaggi’, si occupa della creazione dei personaggi  a tutto tondo, caratteri e psicologia compresi, nelle produzioni di animazioni come film, videogiochi e fumetto.

 

Immagini. Film ‘Crimes of the future’ (Crimini del futuro), sceneggiatura e regia di David Cronenberg: 1) trailer del film; 2) il regista durante la lavorazione del film – fotografie tratte dal sito luckyred.it

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