I cento anni di casa Gobetti. Passando per Amanda Gormann
La Biblioteca Centro Piero Gobetti di Torino è tra le 55 biblioteche selezionate fra quelle di tutta Europa per realizzare, da gennaio a settembre 2024, il progetto pilota LetteralMente, dedicato all’information literacy (alfabtizzazione nella gestione delle informazioni) per le scuole superiori.
L’attività del centro torinese si svolge nell’ambito del The Europe Challenge Programme, il programma, sostenuto dall’European Cultural Foundation di Amsterdam, che ogni anno attraverso un bando mette insieme biblioteche e comunità europee per l’elaborazione e la realizzazione di progetti rivolto a contrastare fenomeni “glocal” a livello europeo.
In particolare, le tematiche affrontate riguardano l’isolamento sociale, la disuguaglianza, la disinformazione, le crisi climatiche e altre sfide locali sviluppando, condividendo e implementando soluzioni creative con il supporto della Fondazione Culturale Europea e dei suoi partner .
L’iniziativa è una rete unica e in crescita di biblioteche europee che lavorano insieme per migliorare la partecipazione democratica e il benessere sociale e ambientale attraverso il cambiamento locale guidato dai cittadini.
I progetti piloti di quest’anno sono improntati sull’asse Biblioteche, Comunità e Democrazia.
La biblioteca Gobetti traccia tale percorso, prendendo ispirazione dai versi della giovane poetessa Amanda Gorman che recitano […] in questo villaggio riduciamo un po’ il globo/ così possiamo sognare più in grande, così il sogno non deve aspettare […], condiviso con l’Istituto paritario Maria Mazzarello di Torino, che rappresenta la Comunità con cui la biblioteca si confronterà in merito all’utilizzo delle fonti bibliotecarie, essenziali, per lo sviluppo del pensiero critico di studentesse e studenti.
Amanda Gormann
Amanda Gormann – che oltre ad essere poetessa è un’attivista dei diritti degli afroamericani – è diventata mondialmente famosa dopo aver letto la sua poesia The hill we climb, nel corso della cerimonia d’insediamento alla presidenza degli Stati Uniti di Joe Biden nel gennaio 2021.
In Italia The hill we climb è stata tradotta da Francesca Spinelli, che ha portato in italiano Honoré de Balzac, Ismail Kadaré e Chimamanda Ngozi Adichie.
La stessa poesia che, dopo pochi mesi, l’autrice e la sua casa editrice ne revocarono la traduzione alla poetessa olandese Marieke Lucas Rijneveld e allo scrittore catalano Victor Obiols perché bianchì e il secondo, con l’aggravante di essere uomo e non giovane, sollevando un caso editoriale.
Piero e Ada Gobetti
Il Centro Studi Pietro Gobetti è un istituto culturale indirizzato allo studio della storia e del pensiero politico del XX secolo aperto ai cittadini e agli studiosi
Piero – nonostante la sua breve vita (1901 – 1926) è stato giornalista, filosofo, editore e traduttore, ma soprattutto, convinto antifascista.
Fondatore di riviste come Energie Nove, La Rivoluzione liberale e il Baretti e dell’omonima casa editrice, la mente brillantissima di Piero Gobetti sapeva incidere profondamente nel panorama culturale e politico al punto da provocare le aggressioni dello squadrismo fascista. Fu più volte aggredito e brutalmente picchiato fino alla compromissione della sua salute che lo condusse a una prematura morte.
Piero quando morì non aveva ancora compiuto 25 anni e risiedeva, in esilio, da pochi mesi a Parigi dove è rimasto sepolto nel cimitero Père-Lachaise.
Ada Prospero (1902 – 1968) conobbe Piero quando nei banchi del Liceo classico Gioberti di Torino, e fu collaboratrice delle suddette riviste. Si sposeranno nel 1923 e nel 1925 avranno il figlio Paolo.
Vedova, Ada si dedicherà all’insegnamento e parteciperà alla Resistenza. Terminata la guerra continuerà a scrivere per varie testate, dedicandosi alla pedagogia.
Via Fabro 6
Nel 1959, Ada fonda la rivista Il giornale dei genitori a cui collaboreranno Gianni Rodari e Dina Bertoni; nel 1961, con il figlio Paolo, la nuora Carla Nosenzo e Norberto Bobbio darà vita al Centro studi Piero Gobetti, in quella che era stata la loro abitazione, acquistata nel 1924, e la sede della casa editrice, e punto di riferimento degli oppositori del fascismo, sita in via Antonio Fabro, 6.
Cento anni di cultura e politica; storia di ieri e di oggi.
Immagini: in copertina Piero Gobetti, nella pagina in alto, Torino, sede del Centro Studi Piero Gobetti, dal 1924 abitazione e, quindi sede della casa editrice omonima di Piero e Ada Gobetti nella fotografia al centro