Carissimo Max, la mia ultima richiesta…

A Max non risulto chiaro, e dove gli risulto chiaro, si sbaglia” scriveva Franza Kafka del suo amico Max, per l’appunto, di cognome Brod.

A dispetto dell’apparente scetticismo dello scrittore delle Metamorfosi, Il sodalizio fu lungo e proficuo per entrambi, soprattutto, per la vita postuma di entrambi. Senza Brod gran parte della produzione di Kafka non ci sarebbe pervenuta. Senza Kafka, oggi Brod, probabilmente, sarebbe conosciuto soltanto fra gli addetti ai lavori.

Si erano conosciuti nel 1902 in un circolo di studenti della facoltà di Giurisprudenza nell’Università tedesca di Praga, loro città natale.

Kafka era uno studente di legge, poco interessato alla materia ma che studiava come foriera di sbocchi professionali. Si laureò nel 1906, Brod nel 1097; entrambi scrittori boemi di lingua tedesca di origine ebraica. Kafka sarà un impiegato per tutta la sua breve vita. Brod, invece, dopo poco tempo occupato alle Poste, poté dedicarsi alle lettere.

Kafka, mori precocemente nel 1924 a causa della tubercolosi. “Così non si va avanti – ha detto il cervello – e il polmone si è dichiarato pronto ad aiutare” aveva scritto tempo prima sulla sua malattia all’amico Max.

A lui affidò i suoi scritti, sia editi sia inediti, con la disposizione di distruggerli alla sua morte. “Carissimo Max, la mia ultima richiesta: tutto quello che lascio dietro di me… diari, manoscritti, lettere (mie e di altri), bozze e così via, [sono] per essere bruciate e non lette“.

Ma Brod disattese la volontà dell’amico e tra il 1925 al 1935 fece pubblicare raccolte e romanzi fra i quali il processo (1925, per alcuni – e per lo stesso Brod – la migliore opera di Kafka) nel 1926 Il castello, nel 1927 America.

Mentre Brod componeva la biografia Kafka che vide la luce nel 1937, rendendolo molto famoso.

In occasione del centenario della morte di Kafka, 3 giugno 1924, Neri Pozza editore, ripubblica il carteggio tra i due scrittori dal titolo Un altro scrivere, con la traduzione di Marco Rispoli e Luca Zenobi, in libreria dal 17 maggio 2024.

Dal puntuale scambio epistolare – avvenuto dal 1904 al 1924 – trapelano due personalità diverse ma intimamente legate e, nonostante, le incomprensioni, reciprocamente confidenti. Riferendosi al suo affetto per Brod, Kafka scrisse alla compagna, Felice Bauer: “Ha le sue radici nel profondo, laggiù dove la letteratura ancora non c’è, in quanto vi è di più umano”.

 

Immagine: da sinistra gli scrittori Franz Kafka e Max Brod

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