Archeologia. La diffusione dell’alfabetizzazione nell’Antico Regno di Giuda
L’alfabetizzazione nell’antico Regno di Giuda del Sud (Gerusalemme, 933 a. C circa – 587 a.C.) non era a uso esclusivo degli scribi reali, ma molto più estesa di quanto si è creduto finora.
Lo conferma un ulteriore studio multidisciplinare condotto dall’Università di Tel Aviv e pubblicato sulla rivista Plos One il 9 settembre scorso.
Dopo la prima ricerca pubblicata nel 2016, gli esperti in archeologia, storia, matematica fino a una specialista in calligrafia forense, con il contributo della tecnologia avanzata per l’elaborazione delle immagini, sono riusciti ad analizzare altre 10 iscrizioni a inchiostro su frammenti di ceramica risalenti a circa 2600 anni fa e rinvenuti nel sito di Tel Arad, un quartiere militare, poco prima che il Regno venisse conquistato dai babilonesi.
Il nuovo studio ri-conferma quanto sbagliata fosse la credenza popolare per cui il saper scrivere e leggere era uso esclusivo di dignitari e capi religiosi. Come afferma l’archeologo Israel Finkelstein: “ Se in un luogo remoto come Tel Arad, abitato soltanto da circa 20 o 30 soldati, c’erano almeno 12 autori di 18 iscrizioni, si potrebbe supporre che tra i 120mila abitanti del Regno il livello di alfabetizzazione elevato”. E da questa supposizione deriva l’ipotesi che la Bibbia possa essere stata scritta prima di quando ritenuto in precedenza.
Le iscrizioni studiate si riferiscono a “ordini giunti a Tel Arad da alti gradi del sistema militare, relativi al movimento dei soldati e al fornitore di vino olio e farina. Inoltre comprendeno la corrispondenza scambiata con le vicine enclavi fortificate” aggiunge Yana Berger, che ha sottoposto i reperti all’analisi forense.
Lo studio, infine, ha permesso di costruire “un organigramma completo della corrispondenza, ossia chi ha scritto a chi e che riflette la catena di comando all’interno dell’esercito giudaico” conclude il matematico Arie Shaus, che ha elaborato specifici algoritmi per confrontare le iscrizioni e distinguere i diversi autori.
Poco si sa del Regno di Giuda (da cui l’importanza dello studio in questione). Di più si sa dell’area dell’ attuale Gerusalemme (già capitale dell’antico regno, al tempo del Primo Tempio) e dintorni, dove, secondo i ritrovamenti archeologici, gli insediamenti umani risalgono a un periodo precedente all’età della Pietra e i paleoantropologi la ritengono una delle vie attraversate dall’homo sapiens per lasciare l’Africa ed espandersi nel resto del mondo, circa 100mila anni fa.
Facile, dunque, immaginare come le ricerche e gli studi in questa area geografica ci riserveranno molte altre sorprese.