Onore a Khaled al-Asaad, martire della cultura
Il Museo Archeologico “Antonio Salinas” di Palermo, ha intitolato la nuova sala dei sarcofagi fenici della Cannita a Khaled al-Asaad, archeologo siriano e studioso di fama mondiale, ucciso dai terroristi Daesh il 18 agosto del 2015.
Khaled al-Asaad, aveva dedicato la sua vita agli scavi archeologici di Palmira, sua città natale. Ottantaduenne, aveva iniziato a lavorare agli scavi fin dagli anni 60, collaborando con missioni archeologiche europee e statunitensi. Una collaborazione e un intenso lavoro che portò l’Unesco, nel 1980, a proclamare la città di Palmira patrimonio dell’umanità.
Il grande studioso siriano, come riconoscimento al suo prestigioso lavoro, venne insignito dell’ Ordine nazionale al merito, dalla Francia, dalla Polonia e dalla Tunisia.
Direttore per quarant’anni dei siti archeologici di Palmira, dal 2003 in pensione, Khaled al Asaad collaborava con il Dipartimento dei musei e dell’antichità. Incarico che non aveva lasciato, nonostante la feroce guerra civile che affligge la Siria dal 2011.
A metà luglio 2015 venne rapito dai miliziani Daesh, occupanti di Palmira da maggio dello stesso anno. Il motivo del sequestro, come ha raccontato poi Maamoun Abdukarim, direttore delle Antichità e dei musei siriani, era costringere Assad a rivelare il nome dei luoghi dove, probabilmente, sono stati nascosti i reperti più importanti del sito, per sottrarli alla furia della guerra.
I miliziani dell’Is accusavano lo studioso sia di essere un collaborazionista del governo di al-Asaad, sia, in quanto studioso di antichità , di aver commesso peccato di idolatria, perché è così che i fondamentalisti islamici, considerano quel periodo storico. Nonostante i continui interrogatori e, probabilmente, consapevole di andare incontro a morte certa, Khaled al-Asaad si rifiutò di parlare.
Condannato a morte dal Daesh, Asaad venne sottoposto ad una vera e propria esecuzione pubblica. Ucciso in una piazza e poi decapitato, il suo corpo venne
legato a un palo e la testa posta sopra una colonna. Macabra sistemazione dei resti, fotografata e diramata attraverso twitter, dagli stessi jihadisti.
Il 5 febbraio 2016, in occasione dell’importante omaggio del Museo “Antonio Salinas” di Palermo, il direttore del Museo Franscesca Spatafora ha dichiarato:” È la prima volta che in Italia un prestigioso museo archeologico onora così la memoria di quest’uomo giusto, ucciso per essersi impegnato strenuamente, per la salvezza dei reperti che custodiva e per essersi rifiutato di rivelare ai miliziani dove fossero conservate le opere più preziose.
La dedica a Khaled al-Asaad vuole anche essere di auspicio per un futuro di pace nel nome del dialogo tra culture, in un luogo dove sono rappresentate le memorie delle tante civiltà mediterranee che hanno contribuito a costruire l’identità complessa del nostro presente”.
Nel febbraio 2021, l’agenzia governativa siriana Sana, ha annunciato il ritrovamento dei resti dell’archeologo.
Onore a Kaled al-Asaad, martire della cultura.