Editoria su misura
Se quando entriamo in una negozio di libri monomarca non abbiamo le idee chiare su quale libro comprare, è facile imbattersi in quello sbagliato, perché nonostante gli sforzi dei grandi store di porre ordine e chiarezza nell’abbondanza delle loro offerta, per il cliente orientarsi è difficile, a volte, impossibile.
Aggiungiamo che le librerie più diffuse, sono anche i punti vendita dell’editore stesso, il quale, naturalmente, ha i suoi interessi nella vendita delle proprie produzioni e che un libro di per sé non è sinonimo di qualità, perché oramai (o da sempre?), si pubblica di tutto. Fatto sta che lo smacco e la delusione dell’acquisto errato, la viviamo soltanto alla lettura delle prime pagine, quando ormai è troppo tardi, e non ci resta altro che destinare il libro al riciclaggio.
Ed è allora che l’idea del librario giapponese Yoshiyuki Morioka, di aprire un piccolo negozio nel quale esporre e vendere un solo libro a settimana, sembri meno bizzarra di quanto possa apparire ad un primo giudizio sommario.
Nel maggio del 2015, Yoshiyuki Morioka, già proprietario di una libreria, ha inaugurato Morioka Shoten & Co, un negozio costituito da una stanza, con una sola vetrina nella quale espone la sua scelta settimanale, che propone ai clienti.
L’interno del negozio si presenta con al centro un tavolo sul quale si trovano le copie del “libro della settimana”, alle pareti mostre d’arte – che vanno dalla quella fotografica, di quadri, alla mostra di ceramica o di gioielli – che fanno da sfondo al libro prescelto. Libro che Morioka ha letto, conosce a fondo, ed è pronto e disponibile a dare informazioni in merito e a discuterne con i suoi clienti.
Nel corso della settimana, poi, Morioska organizza incontri con l’autore del libro, reading, eventi “a tema”, con lo scopo di creare un rapporto sempre vivo tra il libro, l’autore, il cliente e, naturalmente, il libraio.
L’idea di “issatsu, isshitsu”, ossia “una stanza, un libro”, è un nuovo modello di business dello stesso Yoshiyuki Morioka, che espose per la prima volta nel corso di un work shop organizzato dalla Takram Design Engineering di Tokio, azienda che si propone di trovare idee creative e tecnologiche per lo creazione e lo sviluppo del settore aziendale e commerciale.
Forse è presto per dire se l’idea di Yoshiyuki Morioka avrà epigoni, se diventerà un modello di libreria commercialmente sostenibile a qualsiasi scala, ma “una stanza, un libro” potrebbe essere una buona formula integrativa alla commercializzazione “classica” del libro.
Ovviamente si tratta di un’iniziativa di élite, ma rappresenta una modalità di innovazione sociale che potrebbe mettere al riparo il cliente-lettore, da qualsiasi tipo di delusione, data la forte componente emozionale che subentra in un acquisto editoriale. E ogni libraio – soprattutto se proprietario di grandi catene – potrebbe tenerne conto.