La Costituzione, a scuola è “l’eterna sconosciuta”

Gli studenti danno “insufficiente” alla scuola (e la manderebbero pure dietro alla lavagna). Motivo: non dà la giusta rilevanza all’insegnamento dell’educazione civica, soprattutto se si considera lo studio dello strumento-documento fondativo del nostro stare insieme: la Costituzione.

costituzione articolo 1Una indagine condotta dall’associazione Treellle su un campione di 800 giovani diplomati tra i 19 e i 23 anni, presentata qualche giorno addietro all’Università Luiss di Roma, fotografa la totale dis-conoscenza degli studenti in merito ai diritti e doveri costituzionali.

Il 61.9% dei diplomati, infatti, dice di aver affrontato il tema dello studio della Costituzione o per niente (8%) o in maniera del tutto superficiale (53,9%). Del restante 38,1%, dice d’aver studiato in modo “molto approfondito” il tema solo uno scarno 6.7%. Insomma: chi nelle nostre scuole ha studiato con attenzione e approfondimento il documento fondativo del nostro Stato lo si deve cercare con il lanternino…

Indagine demoscopica - tab. 1 - embargo al 17 marzo

Tra l’altro, abbasso i luoghi comuni: in questa che par proprio una corsa al ribasso, i licei sono delle poco sensibili pecore nere rispetto agli istituti tecnico-professionali, dato che il diritto è una materia che non fa parte dell’offerta formativa dei licei: nei licei scientifici e classici, infatti, quel 38.1% che in media dice d’aver studiato almeno un po’ la Costituzione si trasforma in un ancor più sconfortante 25%.

E dire che tra i giovani ci sarebbe pure una discreta, preziosissima fame di conoscenza civica. Una domanda del sondaggio, infatti, chiedeva agli intervistati se volessero o meno vedere più impegno da parte della propria scuola rispetto alla formazione su temi di educazione civica e educazione alla cittadinanza. Li vedete, i dati parlano da soli: addirittura l’81.2% dei ragazzi vorrebbe vedere più impegno. Quindi, scuola rimandata a settembre, e esame riparatore difficilissimo. Perché queste son ricchezze sprecate. Sono perle (d’attenzione) che andrebbero raccolti dagli enti preposti all’educazione ed alla stesura dei curricula.

Indagine demoscopica - tab. 5 - embargo al 17 marzo

Studenti che hanno pure le idee chiare su quali dovrebbero essere gli argomenti da dover affrontare nelle aule di scuola. Scorrendo questa sorta di “classifica” tra i temi civici considerati “più interessanti” dai ragazzi (che vi riportiamo di seguito) non sorprende che “i valori della Repubblica” si trovino all’ultimo posto (povera Repubblica italiana…), quanto magari par strano che un tema rovente come l’interculturalità interessi “solo” al 23.1% del campione, che invece si infervora in maggior misura parlandogli di “ambiente” (primo tema con il 33.8%) o di “uguaglianza tra i cittadini” (secondo, 33.1%) o di diritti (che insieme ai doveri interessano il 32.3% del campione; e che, se declinati universalmente in “umani”, diventano plausibili d’attenzione per il 30.1%).

Indagine demoscopica - tab. 6 - embargo al 17 marzo

Insomma: i cittadini del futuro (anzi, del presente visto che il campione è fatto integralmente di persone con il diritto di voto) della nostra Repubblica chiedono a gran voce di essere formati, di studiare i valori fondanti della convivenza civile, di riflettere, magari moderare, diffondere e approfondire i temi sociali dello stare insieme. Coniugando da un lato una richiesta di non abdicare al proprio ruolo rivolta alla tanto vituperata istituzione scolastica (“Scuola, impegnati!“), e dall’altro una interessantissima cessione di valore all’attività dello studio, vista come risposta a molti dei problemi del nostro tempo, come fucina di anticorpi all’inciviltà imperante nella quale stiamo precipitando sempre di più.

Dal sondaggio risulta dunque una chiara richiesta da parte dei giovani: educazione civica, materia curriculare da svolgere alla pari di italiano e matematica, considerata disciplina fondamentale per la formazione dell’individuo.

Noi di Abba, ci spingiamo oltre e chiediamo agli organi competenti di inserire Istituzioni di diritto pubblico e di diritto privato in tutte gli indirizzi di scuola secondaria di II grado.  Ignorantia iuris non excusat.

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