Phygital. Il formato della moda che va di moda

Né in remoto né in presenza o se preferite sia in remoto e sia in presenza, secondo i punti di vista. Comunque la si veda si tratta del nuovo format Phygital, per esteso physical plus digital, letteralmente fisico più digitale, che nel marketing indica l’integrazione dei sistemi di comunicazione tradizionali al di fuori dal web, ossia offline, con i sistemi offerti dal web, ossia online, per ottenere il meglio dalle due forme, reale e virtuale.

In remoto e in presenza è come sono presentate le collezioni di moda dove per formato Phygital, s’intende un ibrido tra le tradizionali sfilate e i piccoli eventi che si svolgono dal vivo , usato in questi sciagurati giorni pandemici per rispettare le norme di sicurezza sanitaria.

A marzo 2020, data fatidica dell’inizio dei lockdown nazionali, il British Fashion Council (l’organizzazione britannica che promuove gli stilisti e gli eventi della moda del Regno Unito) annunciò che le settimane della moda sarebbero state in formato Phygital, ossia basate sul digitale con elementi realizzati dal vivo, trasmesse in streamig. A settembre 2020, uno dei momenti più importanti per il settore moda, i maggiori stilisti mondiali  presenti nei circuiti di Londra, Milano, New York e Parigi hanno preferito questa forma e per la prima volta hanno proposto le collezioni tramite Phygital. Si è ripetuta la stessa formula nel gennaio 2021 per il segmento Haute Couture a Parigi, presentata in diretta streaming al 25 al 28 sulla piattaforma web Vogue Runway che ha riunito ogni tipo di pubblicazione riguardante le collezioni sotto l’hashtag #VoguePhygitalRanway.  Idem per Milano Moda Uomo Autunno/Inverno 21-22 e a giorni (dal 23 febbraio al 1°marzo) per la Milano Fashion Week, dove per 57 presentazioni, 15 saranno fisiche e 42 digitali.

Piccoli eventi dal vivo, dicevamo, in modo da essere gestiti in totale sicurezza sanitaria, più le interviste ai designer o i documentari sui processi creativi e sulla realizzazione dei capi che corredano la presentazione dei modelli: reale e virtuale montati in modo da mantenere il fascino dell’esclusività, intrinseca delle presentazioni delle nuove stagioni, accessibile così a una platea molto più ampia, ma tagliando fuori tante professionalità e settori coinvolti nelle grandi kermesse delle presentazioni tradizionali.

Ora sono in molti a interrogarsi se gli stilisti abbandoneranno la modalità Phygital appena sconfitto il virus o se, anche nel (speriamo) prossimo futuro -finalmente risanato – continueranno a usare le nuove tendenze digitali.

Due importanti esponenti del settore sembrano non avere dubbi. Ralph Toledano, presidente del Federazione francese di Alta Sewing in una lettera pubblicata da Vogue scrive che “finché c’è incertezza” deve esserci “flessibilità” ma “le sfilate tradizionali sono una parte importante del settore moda e continuerà a esserlo”. Gli fa eco Steven Kolb, presidente del Council of American Fashion Designers (CFDA) rilevando che “niente può essere paragonato a vivere questa esperienza in prima persona ” sottolineando che il digitale è solo “una soluzione all’attuale crisi” sanitaria.

 

Immagini: 1) Foto d’archivio; 2) presentazione in formato Phygital della collezione Dolce & Gabbana uomo, avvenuta nel gennaio 2021

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