La scelta alle porte e Bussetti allarga il numero chiuso
Il Miur ha comunicato proprio in questi giorni le date e i numeri dei posti disponibili per i corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale. Aumentano i posti messi a disposizione per gli studenti che anelano a diventare medici, architetti, odontoiatri e veterinari.
Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato i decreti che prevedono 9.779 posti per Medicina (circa 600 in più),1.096 posti per Odontoiatria (erano 908 nel 2017),759 per Veterinaria (100 in), 7.211 per Architettura(erano 6.873).
Una bella notizia per i nostri studenti e studentesse che, ancora in preda all’esame di maturità, potranno ri-prendere gli studi per prepararsi ad affrontare la prova selettiva. Si tratta davvero di riprendere gli studi, in quanto la maggior parte del popolo degli aspiranti è ben consapevole che non sono sufficienti i mesi estivi per affrontare i test, ma è necessaria una lunga e seria preparazione.
Polemici, per natura, la maggior parte dei nostri studenti e studentesse criticano il numero chiuso su più fronti. In primis, considerano che l’istruzione scolastica non li prepari in modo appropriato e optano per corsi privati che possano dotarli delle competenze necessarie per affrontare le prove con successo.
Non trovano giusto dover spendere dei soldi per studiare e realizzare il loro sogno. E allora la raccomandazione, l’unica lecita, è di scegliere il corso migliore e di schivare le “truffe” che al solito abbondano e minacciano la buona fede delle famiglie, pronte ad investire per il futuro della propria prole. Libertà di scegliere.
Poi, lamentano la difficoltà di conciliare lo studio quotidiano con quello per affrontare i test. Sembrerebbe che a questi ragazzi venga richiesto tanto sforzo, tanto studio, tanto impegno. Per alcuni, invece, la prova selettiva rappresenterebbe il primo step per affrontare professioni che, oltre ad una vocazione innegabile, richiederebbero appunto un ingente sforzo. Studio e fatica. Eppure, altri contro questa posizione, affermano che esiste una sorta di selezione naturale capace di mietere vittime senza assassini.
Contro gli “aperturisti”, c’è chi predilige lo sbarramento proprio in quanto metterebbe gli studenti e le studentesse di fronte al bivio dei tempi moderni: riuscire o fallire. E il mercato del lavoro sarà, alla fine, il luogo del “Giudizio”, dove passa magari chi possiede meno nozioni, ma regge meglio lo stress, sa scegliere fra una molteplicità di possibilità. Insomma va avanti chi dimostra di avere competenze, sapere, sapere fare, saper essere..