Uniche come me. Donne Asperger: le invisibili alla fine dello spettro

.”…Giunse a considerare la propria profonda connessione emotiva con gli animali, come fondamentalmente autistica, e cruciale per il suo lavoro. Se potessi schioccare le dita e diventare non autistica non lo farei, perché non sarei io- disse a Sacks . L’autismo è parte di ciò che sono”. (a parlare Temple Grandin da ” Neurotribù” di Steve Silberman)

La neurodiversità rappresenta un modo di pensare e sentire dai cosidetti “neurotipici”. Conoscere e riconoscere il proprio modo di essere rappresenta il passo fondamentale per la gestione del sé e della propria relazione con l’esterno.  Un cammino in salita nella conoscenza e nel riconoscimento per tutte le persone neurodiverse e, ancora di più, per l’universo femminile.

Essere donne Asperger spesso induce a vivere in uno stato di perenne invisibilità, creato da una parte dalle abilità di mascheramento sociale e dall’altra dalla calibrazione dei test diagnostici sulla base di caratteristiche strettamente maschili.

L’Asperger al femminile presenta specificità che spesso sfuggono alla lente clinica, portando in alcuni casi a diagnosi sbagliate, con un carico seguente di sofferenza difficilmente sopportabile. Come spiega Tony Attwood, uno dei massimi esperti in materia: “Abbiamo urgente bisogno di elaborare una versione femminile dei test per la sindrome di Asperger, che identifichi le ragazze in base a come si presentano. L’Asperger non diagnosticato può portare a una devastante perdita di autostima nelle ragazze”.

Allo stesso tempo gli interventi psicologici ed educativi, quando intrapresi, presentano le medesime fragilità, favorendo il senso di non adeguatezza, di incapacità e di insicurezza spesso condiviso da ragazze e donne di tutte le età. Riconoscersi ed essere riconosciute per le proprie specificità, abilità e fragilità, diventa quindi un momento fondamentale e irrinunciabile per ogni donna nello spettro.

Per questo motivo Spazio Asperger ONLUS, in collaborazione con Edizioni Edra e Superstudio Group, ha deciso di dedicare la Giornata mondiale della Sindrome di Asperger alle donne Asperger, organizzando un evento gratuito dal titolo Uniche come me. Donne Asperger: le invisibili alla fine dello spettro, durante il quale sarà presentato in anteprima il libro Autismo al femminile di Fiona Fisher Bullivant.

 Una guida pratica per riconoscere, comprendere e lavorare con bambine e ragazze con autismo lieve e Sindrome di Asperger, a cura di David Vagni e edito da Edizioni Edra.

Il libro contiene le voci e i racconti personali di giovani donne con la condizione dello spettro autistico (ASC) e della loro esperienza clinica, accompagnate dal supporto professionale di Fiona Fisher Bullivant nel percorso di comprensione, gestione e accettazione di loro stesse.

Il libro rappresenta una sfida per la comunità clinica e per l’intera società su come comunicare, comprendere, rafforzare e soprattutto permettere a queste giovani donne, intelligenti e straordinarie a gestire uno stato emozionale positivo, a una maggiore conoscenza e accettazione della loro diferenza.

“Dalla mia prospettiva – scrive Bullivant – come clinico, il libro è un compendio delle mie esperienzze passate e presenti, riflessioni e pensieri che si sono evoluti nel tempo attraverso il lavoro con individui molto complessi, ragazze e giovani donne, con spesso menti brillanti, anime misteriose e cervelli eccezionali, spesso, in lotta con la loro identità, autostima e un generale riconoscimento di loro stesse;  si interrogono sulla loro salute mentale, sentendosi spesso sconnesse e differenti, confuse sul perché e, spesso franitese e con diagnosi sbagliate.

L’evento

L’evento, patrocinato dal Municipio 6 del Comune di Milano e introdotto dai saluti dell’Assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune di Milano, Gabriele Rabaiotti, si svolgerà durante l’arco della giornata del 16 febbraio 2020, dalle 9.00 alle 18.00, e affronterà da un punto di vista scientifico ed educativo numerosi temi legati all’Asperger al femminile: dal camaleontismo sociale all’identità di genere e alla sessualità nelle donne Asperger, passando attraverso le possibili tipologie di intervento a sostegno di ragazze e donne nello spettro, insieme ad uno sguardo inedito sulle multi-eccezionalità che in alcuni casi caratterizzano le donne e le ragazze Asperger.

Interverranno anche donne Asperger per raccontare la propria esperienza ed i propri vissuti. I relatori provengono da numerose e diverse realtà italiane che hanno intrapreso un pionieristico viaggio a riconoscimento e supporto delle specificità delle donne Asperger: Davide Moscone e David Vagni dell’Associazione Spazio Asperger ONLUS e del centro CuoreMenteLab di Roma; Patrizia Ventura e Concetta De Giambattista dell’Associazione DeltaEnne e del Policlinico di Bari; Letizia Cavalli e Sara Travaglione di CuoreMenteLab di Roma; Manuela Cianella e Giulia Cavallo dell’Officina Pedagogica altamente differente di Pisa, Cristina Parisi della Fondazione Sacra Famiglia di Varese. Sarà presente anche Francesca Mela, amministratrice del gruppo Asperger Adulti Italia che descriverà l’esperienza del gruppo e presenterà una app per aiutare le persone autistiche a gestire le proprie energie.

Obiettivo generale dell’incontro è la condivisione di esperienze di vita e di percorsi di intervento capaci di far emergere non solo le difficoltà esperite dalle donne nello spettro, ma anche le loro potenzialità, allo scopo di poterne vivere responsabilmente e consapevolmente.

Riportando al femminile quanto espresso da Hans Asperger:

Il positivo e il negativo in una persona, il suo potenziale di successo o fallimento, le sue attitudini e difficoltà – si condizionano reciprocamente e derivano dalla stessa fonte. Il nostro obiettivo terapeutico dovrebbe essere quello di insegnare alla persona come far fronte alle proprie difficoltà. Non come eliminarle. Dobbiamo educare la persona ad affrontare sfide speciali con strategie speciali; il nostro compito non è di rendere la persona consapevole di essere malata, ma quello di renderla responsabile della propria vita.”

Numeri primi

 

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