Scienza dell’Attribuzione. Di chi è la colpa dei disastri climatici?

Scienza dell’Attribuzione perché – Dietro a ogni fenomeno meteorologico estremo c’è sempre il cambiamento climatico? Non è detto, anche se ormai anni di studi scientifici confermano che l’aumento della temperatura media globale – dovuta alle attività antropiche come lo sfruttamento dei combustibili fossili -, comporta l’incremento della frequenza e della furia degli uragani, delle ondate di calore e siccità.

Ma affinché tali eventi siano attribuiti in todo o in parte al riscaldamento globale occorrono indagini appropriate.

Un esempio pratico di ciò a cui ci stiamo riferendo è il fenomeno Dana che sta colpendo la Spagna in questi giorni (ma che ha toccato anche la Liguria e la Sardegna), non legata ai cambiamenti climatica ma influenzata dal grande caldo estivo e post-estivo.

Dalla necessità scientifica – ma anche economica – di comprendere l’apporto e la  misura del riscaldamento globale su questi effetti, la stessa comunità scientifica ha dato vita alla nuova branca della Scienza dell’Attribuzione.

Le impronte digitali

Se ne occupa l’organizzazione non-profit World Weather Attribution (WWA) con sede a Londra, al momento leader in questo specifico campo di ricerca, che analizza dati meteorologici precisi, modelli matematici con notevole contributo dei computer potenti. Strumenti dicono dalla WWA che rendono possibili calcolare “le impronte digitali” che il clima lascia sui fenomeni estremi. Impronte, ormai non solo predette dalla scienza, ma che osserviamo sempre più spesso nella nostra quotidianità.

I danni che provocano gli eventi estremi sono altissimi, oltre per numero di vite umane, per l’impatto sull’economia che gli Stati anche i più benestanti potrebbero non essere in grado di sostenere.

Finance Watch scriveva nell’ottobre 2023 che il “rischio climatico è una minaccia sistemica per il sistema finanziario”, dopo aver definito le perdite dovute ai cambiamenti climatici, “dirompenti, imprevedibili e permanenti” e per questo indurre all’inazione politica.

Si dice in Italia: “La prevenzione non può essere obbligo delle istituzioni

Senza andare troppo lontano l’esecutivo italiano, dopo le alluvioni nelle Marche e dell’ennesima in Emilia Romagna nel settembre 2024, ha espresso la possibilità di introdurre progressivamente l’obbligo di assicurare i beni privati contro i danni per disastri atmosferici e sismici. Il ministro della Protezione Civile, Musumeci, secondo Sky Tg24, ha dichiarato: “È finito il tempo in cui lo Stato poteva intervenire ed erogare risorse per tutti e per sempre. La prevenzione non può essere un obbligo a carico delle istituzioni, deve esserlo anche a carico dei cittadini”.

Manovra 24. Assicurazione obbligatoria per le aziende

Mentre la Manovra 2024 presenta una norma, rivolta alle aziende iscritte al registro delle imprese che che obbliga di assicurare terreni, fabbricati e macchinari dagli eventi calamitosi come terremoti, alluvioni ed esondazioni, con elevate multe pecuniarie  per quelle imprese assicurative che si rifiutano di accendere polizze per eventi calamitosi: dai 200mila a 1 milione di euro.

Prevista, comunque, “una compartecipazione pubblica per le Assicurazioni di “cedere parte del rischio a fronte del pagamento di un premio A SACE – prosegue Sky Tg24 -. La misura non si applica alle aziende agricole che possiedono già una copertura mutualistica di base contro i danni alle produzioni dovuti ad eventi atmosferici catastrofali (Agricat)”.

La ragione dell’obbligo assicurativo per le imprese, come spiegato nella relazione illustrativa risiede nel fatto che “rischi di eventi catastrofali rappresentano uno dei fattori che sta assumendo progressivamente sempre più rilevanza ai fini delle analisi e delle stime sulle prospettive di crescita e sostenibilità della spesa pubblica”.

Il prossimo ruolo centrale della Scienza dell’Attribuzione 

Si intuisce facilmente allora come la Scienza dell’Attribuzioni del Clima prenderà sempre maggiore importanza nello stabilire l’assegnazione delle responsabilità anche finanziare di fronte agli eventi estremi; manifestazioni della natura ma che per le attività antropiche si considerano sempre meno naturali.

Joyce Kimutai, scienziata del clima presso la WWA, ha spiegato alla stampa che con  la nuova Scienza dell’Attribuzione  “non stiamo dicendo che il cambiamento climatico abbia causato un particolare evento meteorologico estremo. Quello che stiamo dicendo è: ‘ecco in che misura il cambiamento climatico lo ha modificato”.

 

Immagini: Emilia Romagna – da maggio 2023 a ottobre 2024 sono 4 le precipitazioni estreme che si sono abbattute sui stessi siti della Regione

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