Ri-definizione dei Lea
Il Ministero della Salute ha dato il via ai nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), che definiscono le cure e le prestazioni garantiti dall’assistenza sanitaria nazionale. Lo apprendiamo per voce dello stesso ministro, Beatrice Lorenzin, nel corso della Conferenza Stato-Regioni avvenuta il 7 settembre 2016, le nuove definizioni Lea,
Finalmente, il 12 gennaio 2017, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha firmato i nuovi Lea e dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale entreranno in vigore.
Per assistenza sanitaria s’intendono le cure e le prestazioni garantite a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento del ticket.
Le nuove prestazioni Lea prevedono, fra le altre, le cure per l’endometriosi, i trattamenti per la ludopatia, le cure e prestazioni per il trattamento dell’autismo, le prestazioni per la fecondazione eterologa e omologa e i trattamenti di adroterapia contro i tumori. Nell’aggiornamento sono state escluse alcune prestazioni precedentemente previste, considerate ormai superate.
Importante la dichiarazione della Lorenzin che afferma che ci troviamo di fronte all’inizio di una nuova fase che prevede che il piano vaccini e la lista delle protesi siano aggiornati ogni anno da una commissione costituita ad hoc, sulla base degli avanzamenti scientifici.
Le nuove prestazioni e cure che rientrano dai nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea):
trattamento dell’autismo:
La Legge di Stabilità 2016, per dare piena attuazione alla Legge 134/2015 sull’autismo aveva istituito presso il Ministero della salute un Fondo di 5 milioni di euro annui a partire dal 2016, per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico.
La Conferenza Stato- regioni recepisce integralmente la legge 134/2015 che prevede diagnosi precoce, cure e trattamento individualizzato, integrazione nella vita lavorativa e sociale e sostegno per le famiglie che si prendono cura della persona affetta da autismo;
malattie rare:
per la prima volta entrano nei Lea 11o patologie rare, tra le quali, la miastenia grave e la sclerosi sistemica progressiva. Ogni malato affetto della patologia rara che rientra nella lista Lea, riceverà un codice che gli conferisce il diritto all’esenzione delle spese;
malattie croniche e invalidanti:
vengono inserite 6 patologie che saranno esenti dal pagamento del ticket, tra le quali ricordiamo la broncopneumopatia ostruttiva, la sindrome da talidomide e il rene policistico. La celiachia passa dalla lista della malattie rare a quella delle malattie croniche;
screening alla nascita:
rientra nella esenzione di pagamento lo screening ai neonati per individuare in anticipo la sordità, la cataratta congenita e circa 40 malattie metaboliche ereditarie;
nuovi vaccini:
vengono inseriti, nel Nuovo Piano Vaccini, fra gli altri, l’anti Pneumococco, l’anti Meningococco e l’anti Varicella, ed estende quello per il Papillomavirus anche agli adolescenti maschi;
nuovi cure e trattamenti:
esenzione per le cure contro endometriosi;
adroterapia per la cura dei tumori;
terapia del dolore;
trattamenti contro la ludopatia.
Aggiornamento del Nomenclatore della Specialistica Ambulatoriale
Era fermo dal 1996. Con l’aggiornamento vengono introdotte: le prestazioni per la procreazione medicalmente assistita sia omologa sia eterologa. Prima dell’aggiornamento erano praticate solo in regime di ricovero ospedaliero; prestazioni di genetica; anestesia epidurale.
Aggiornamento Nomenclatore Proteico
Non si aggiornava dal 1999. Con il nuovo testo della Conferenza Stato-Regioni, nell’elenco dei dispositivi sono introdotti, nuovi ausili protesici inclusi gli ausili informatici e di comunicazione per i malati di SLA, gli apparecchi acustici digitali e le carrozzine a tecnologia avanzata.
La garanzia dell’attuazione dei Lea
L’attuazione dei Lea è garantita dagli 800 milioni vincolati a tale scopo e confermati per il futuro, perché come tiene a sottolineare la stessa Lorenzin, è una “misura strutturale”. Inoltre, sempre riportando le parole del ministro della Salute, all’interno del Sistema sanitario nazionale, ci sarà “un meccanismo di aggiornamento e le regioni potranno aumentare le risorse, in misura del risparmio proveniente da altre parti, “come sta avvenendo con le centrali uniche di acquisto”.
Il Fondo Sanitario
Il Documento di economia e finanza (DEF) prevede per il Fondo sanitario nazionale, un aumento di 2 miliardi che passerebbe così a 113 miliardi per l’anno 2017. Un Fondo, che il ministro Lorenzin considera adeguato alle richieste, assicurando l’accesso ai nuovi farmaci e precisa, che l’aumento oltre a mantenere la sostenibilità del Fondo, servirà per raggiungere due obiettivi: intervenire sui precari del ministero della Sanità e del personale sanitario, sbloccando il turnover, e rifinanziare i costi per l’epatite C.