La Camera approva la cittadinanza italiana per Patrick Zaki

Con 358 voti a favore e 30 astenuti la Camera ha approvato la mozione, per la concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki, studente dell’Università di Bologna, arrestato il 7 febbraio 2020 all’aeroporto del Cairo appena atterrato con un volo proveniente dall’Italia.

In Egitto, dove si era recato per trascorrere una vacanza con la sua famiglia è accusato, sottolinea amnesty.it, di “minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo”. L’accusa parte da 10 post di un account Facebook, che la difesa di Zaki considera falsi ma che fanno rischiare al giovane fino a 25 anni di carcere. Dall’arresto del 2020 il giovane è in detenzione preventiva.

La mozione

La mozione – i cui primi firmatari sono Lia Quartapelle e Filippo Sensi del Partito Democratico – chiede al Governo di avviare tempestivamente, mediante le competenti istituzioni, le necessarie verifiche al fine di conferire a Patrick George Zaki la cittadinanza italiana; a continuare a monitorare, con la presenza in aula della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali a carico di Zaki e le sue condizioni di detenzione; a continuare a sostenere, nei rapporti bilaterali con l’Egitto e in tutti i consessi europei ed internazionali, l’immediato rilascio di Patrick Zaki e di tutti i prigionieri di coscienza: difensori dei diritti umani, giornalisti, avvocati e attivisti politici finiti in carcere solo per aver esercitato in modo pacifico i loro diritti fondamentali”.

La mozione, infine, chiede di  “continuare ad adottare iniziative affinché le autorità egiziane rispettino i diritti alla libertà d’espressione, di associazione e di manifestazione pacifica e spezzino il circolo dell’impunità per le gravi violazioni dei diritti umani in corso nel Paese” e di “promuovere, in sede europea, azioni volte a sostenere le università dell’Unione nella tutela dei diritti umani degli studenti iscritti, nell’ambito della propria attività di studio e ricerca”.

Controproducente?

C’è però chi considera la cittadinanza un’arma a doppio taglio. Come già abbiamo segnalato all’approvazione della stessa al Senato, la vice ministra agli Esteri, Marina Sereni ha dichiarato :”Italia incontrerebbe notevoli difficoltà a fornire protezione consolare al giovane, essendo egli anche cittadino egiziano, poiché prevarrebbe la cittadinanza originaria”. Per la ministra “è da valutare il rischio degli effetti negativi sull’obiettivo che ci sta più a cuore: il rilascio di Patrick. In questo senso la concessione della cittadinanza, potrebbe addirittura rivelarsi controproducente”.

Il caso di Ahmed. Come Patrick

Il 22 giugno 2021 un tribunale d’emergenza egiziano ha condannato Ahmed Samir Santawy, ricercatore e studente di un master all’Università centrale europea di Vienna, a quattro anni di carcere per “pubblicazione di notizie false”.

Quello di Samin Santawy è un caso molto simile a quello di Zaki. Arrestato arbitrariamento il 1 febbraio 2021 appena giunto in Egitto da Vienna, informa focusonafrica.info con l’accusa su “presunti post pubblicati” dallo studente che invece nega di aver scritto, la sentenza di condanna arrivata dal Tribunale d’Emergenza si riferisce a “notizie false allo scopo di minacciare lo stato, gli interessi nazionali e l’ordine pubblico e di seminare panico tra la popolazione”.

“Le sentenze dei tribunali d’emergenza – conclude focusonafrica.info – non possono essere sottoposte a ricorso in appello e diventano definitive dopo l’approvazione del presidente”.

Condividi:

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.