Università per le donne a Kabul
Sono una donna
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
e io glielo lascio credere
e avvengo. (Joumana Haddad, poetessa libanese)
In questi ultimi tempi, molti giornali hanno mostrato le fotografie di un Afghanistan in cui donne vestite “all’occidentale” popolano le vie di Kabul. Chi di noi ne ha memoria, non ne sono rimasti sorpresi, ma certamente rattristati per la storia trentennale di guerra e di occupazione che ha sconvolto il paese.
Le donne sono state fortemente penalizzate durante il periodo d dominio talebano, sia da un punto di vista sociale che strettamente educativo. I talebani considerano una donna istruita non islamica. Un “atteggiamento” esteso ad altri paesi mussulmani. Nel 2014 il premio Nobel per la pace Malala Yousafzai, la ragazza di 17 anni (ora 19) che lotta a favore dei diritti civili e di istruzione delle donne nei paesi mussulmani, ricevette un colpo di pistola alla testa nel 2012 da un talebano per le sue attività.
Dalla caduta dei talebani in Afghanistan sono passati 15 anni e il popolo afghano rivendica come la loro tradizione culturale e scientifica sia popolata dall’universo femminile. Nel mondo mediorientale la donna è dotata di una grande vivacità intellettuale e una raffinata sensibilità, come lo dimostrano le espressioni culturali di molte di loro: poetesse, registe. In Iran, per esempio, da anni le donne hanno superato gli uomini nelle università. Ricordiamo come durante l’amministrazione del presidente iraniano Ahmadinejad, il Centro Iraniano per la Ricerca del Majiles (il Parlamento iraniano) definì allarmante la tendenza di molte ragazze ad iscriversi all’università.
Studi di genere e università per le donne a Kabul
L’autunno scorso per la prima volta l’Università di Kabul ha istituito un Master sugli Studi di Genere e le donne, promosso dall’UNDP (United Nation Development Programme), Programma di Svilupppo delle Nazioni Unite e finanziato dalla Repubblica di Corea.
“Le donne in Afghanistan hanno vissuto una situazione molto pesante e noi abbiamo perso molte opportunità per i bambini” ha dichiarato Farima Naderi, nativa di Kabul che lavora nelle Nazioni Unite (Onu) e tra i promotori dell’iniziativa che mira a stimolare ricerche sul genere e a contrastare la violenza e la discriminazione contro le donne e i gruppi svantaggiati. “Questo programma serve come modello per il paese affinché altre università lo possano adottare” ha evidenziato H.E. Fardia Momand, Ministro dell’Istruzione superiore in Afghanistan (Il suo profilo su Facebook piace a quasi diecimila persone).
Al Master suddetto è seguito l’annuncio della first lady afghana Rula Ghani il 20 gennaio 2016, della prossima istituzione di un’università per donne al fine di rafforzare l’istruzione femminile a seguito degli incontri con i rappresentati della società civile e membri del governo di Kabul.
Rula Ghani si è sempre profusa nell’impegno per la condizione femminile e nel 2015 è stata nominata dalla rivista Time come una delle 100 donne più influenti al mondo, cresciuta in Libano e vissuta negli Stati Uniti fino al 2003. La sua formazione multiculturale – parla l’arabo, il francese, inglese e il Dari (varietà del persiano parlato in Afghanistan- le permette di possedere una visione socio-culturale ampia e, al tempo stesso, specifica sulle necessità del proprio paese.
Il progetto universitario è frutto di una promessa del Presidente Ashraf Ghani durante la sua campagna elettorale del 2014. “Quelle ragazze a cui non è permesso di studiare in altre università possono continuare la loro istruzione in questa università” ha proclamato Rula Ghani. L’Università si chiamerà Mawlana Afghan-Turk University e sarà costruita con il supporto della Turchia.
“L’università americana ha sempre supportato le iniziative a favore dell’istruzione femminile e ci impegneremo a contribuire allo sviluppo di programmi formativi per l’Università”. Parole di Mark English, presidente della AUAF (American University of Afghanistan).
Commenti social sulla Mawlana Afghan-Turk University
L’inserimento del video sulla prima università per donne in Afghanistan su profilo Facebook di HuffPost Women (relativo al giornale online Huffinghton Post dedicato all’universo femminile) con 23.273 “mi piace”, ha suscitato pareri contrastanti, in particolare negli uomini e donne afghani che non attribuiscono all’iniziativa una particolare valenza socio-culturale. Molti utenti si lamentano che i media occidentali continuino a proporre un’immagine retrogada delle donne afghane. Riportiamo di seguito alcune testimonianze.
L’Afghanistan ha istruito le donne per molto tempo ed era un posto moderno. Mia madre è ingegnere civile e mia zia, medico; entrambe hanno studiato a Kabul. Ora si comportano come donne afgane che non hanno mai studiato”.
“Da quando il governo talebano è caduto nel 2001, le donne hanno ricominciato a studiare e ora l’accesso alle donne è possibile accedere in quasi tutte le università.
… È strano che i talebani pensino che le donne istruite siano “non islamiche” quando la prima università fu fondata da una donna islamica. (Il commento fa riferimento a Fatima Al Fihri che fondò in Marocco insieme alla sorella una delle più grande moschee e un luogo religioso di studio che, da molti studiosi, viene considerata la prima università della storia).
Si cita inoltre Aishah Binte Abu Bakr, la più giovane delle moglie del profeta Maometto che fu una donna estremamente talentuosa ed istruita, con un grande amore per la conoscenza e un acuto senso di giustizia. Il suo esempio nella promozione dell’istruzione, in particolare per le donne rappresenta un capisaldo dell’istruzione femminile nell’Islam.
Più commenti sottolineano fa raccomandazione del profeta Maometto: La ricerca della conoscenza è obbligatoria per ogni mussulmano.
Le donne ricoprono il 28% dei seggi in Parlamento contro il 19% dei seggi femminili del Congresso degli Stati Uniti.
Il 35% delle donne sono già all’Università, Provate ad andare su Google e digitare “Ragazze nelle Univerità afgane e vedrete se una di loro porta il Burqa.
Ci sono tante università con la presenza femminili, Salam University, Dawat University. Altri commenti evidenziano come un’università per sole donne possa comportare una forma di segregazione.
I commenti di provenienza statunitense tendono a salutare l’iniziativa in modo positivo.
Alfabetizzazione in Afghanistan: Take action now
Nel 2011 il Rapporto Unesco segnalava che il 32% della popolazione adulta in Afghanistan poteva leggere e scrivere contro il 18% del 1979, evidenziando una dispartità di genere in cui le donne alfabetizzate non oltrepassava il 18% Tra i giovani (15-24 anni) cresce il tasso di alfabetizzazione, con una predominanza maschile: il 32% donne e il 62% uomini.
L’istruzione femminile è senza dubbio un punto dolente del panorama educativo in molti paesi. Citiamo in merito, la piattaforma globalcitizen che ha lanciato una petizione per l’istruzione femminile nel mondo, supportata da alcune delle maggiori organizzazioni che promuovono l’avanzamento socio-politico del pianeta: Unicef, Save the Childrend, Oxfam America, One, Care, mediante l’invio di email o tweet ai leader del mondo. .
Per saperne di più
HuffPost Women “Afghanistan is going to open its first women’s university ever in Kabul
Unesco International literacy data
Pajhwok Afghan News (agenzia di stampa afghana)
Ottimo pezzo! Penso che sia molto opportuno e incisivo scrivere anche del ruolo propulsivo che hanno le donne in molti paesi islamici. Si tratta a mio giudizio di uno dei modi più stimolanti per aiutare le altre donne a scegliere, a decidere del loro destino e a contrastare i luoghi comuni sulla donna islamica.