Parigi batte all’asta i lucchetti dell’amore
A Parigi, una delle città europee dove si era diffusa la tradizione dei ponti dei lucchetti dell’amore di moccianiana memoria, sono stati prelevati dai ponti nel 2015 è battuti all’asta organizzata dal Comune della città, nel maggio 2017. Il ricavato di 250mila euro è destinato alle associazioni di beneficenza come Emmaus e l’Esercito della salvezza, a favore dell’accoglienza dei migranti, soprattutto minori.
I lucchetti spostati dai luoghi originari per motivi di degrado all’arredo urbano e perché mettevano a repentaglio la sicurezza dei visitatori, sono stati venduti in 165 lotti, formati da 150 gruppi di lucchetti e 15 inferriate con i lucchetti appesi.
500 i compratori, in parte fisicamente presenti al momento dell’asta nel salone del Credit Minicipal di Parigi, in parte simultaneamente connessi via internet, da ogni parte del mondo.
La tradizione di giurarsi eterno amore su un ponte e suggellare l’unione scrivendo le proprie iniziali su un piccolo lucchetto agganciato a un ponte e gettandone le chiavi nel fiume e, forse, nata a Firenze. Ma resa famosa di libri dello scrittore romano Federico Moccia: Tre metri sopra il cielo (2004), Ho voglia di te (2006) e Scusa se ti chiamo amore (2007).
Moda dilagante nei primi anni del XXI secolo, la tradizione del lucchetto de “l’amore eterno”, secondo il sito SiViaggia si è sviluppata oltre che in Italia, in almeno altre 4 città europee: quindi Firenze e Roma (ma anche Torino e Venezia), i ponti dei lucchetti sono andati materializzandosi a Vienna, Praga, Parigi e Londra.
Un’abitudine talmente estesa che in pochi anni è nato il problema del degrado urbano e, soprattutto, della sicurezza, prodotto dal peso dei tantissimi lucchetti appesi.