#Crea. Quando i migranti decidono di tornare a casa

 

Il sogno dei migranti è, spesso, quello di poter tornare nella propria terra. Se la loro casa è in un Paese sottosviluppato il desiderio di tornare è accompagnato da quello di applicare l’esperienza vissuta, la conoscenza acquisita e d’investire gli eventuali risparmi accumulati nella permanenza in un Paese progredito, per migliore le condizioni di vita della sua gente.
Sono i cosiddetti ritorni consapevoli che il progetto #Crea  Creation emplois dans l’agriculture (Creazione di opportunità di lavoro in agricoltura), finanziato dal ministero degli Interni, con la collaborazione dell’associazione Progetto Diritti accompagna in ogni sua fase.

Avviato in Senegal dall’ong Green Cross Italia e attraverso lo sportello MiRa, i migranti, con un progetto ben preciso da realizzare nella propria terra, sono accompagnati nel rientro in patria ricevendo consulenza, orientamento, informazione, verifica che il progetto sia coerente e abbia possibilità di successo. Tutto questo avviene grazie alla collaborazione con lo sportello di esperti di marketing, progettisti, commercialisti e notai. Inoltre
viene offerta consulenza sulle eventuali vertenze pendenti in Italia, come le pratiche di pensione o contenziosi con l’ambasciata italiana, con le questure, prefetture e altre organizzazioni amministrative interessate nella questione migratoria.

Nel 2017 sono circa 120 tra uomini e donne le persone assistite dal progetto #Crea.

Da gennaio 2018 lo sportello MiRa sarà presente anche a Dakar, aprendo una sede operativa nello spazio coworking  di Africa outsourcing a Cité Keur Gorgui, grazie al sostegno finanziario fornito dai ricavati dell’Otto per Mille della Tavola Valdese. Mentre in Italia le consulenze avvengono presso gli spazi di Progetto Diritti, a Roma.

Per chi vuole restare nelle propria terra

Ma il progetto #Crea non si limita ai rimpatri consapevoli, ma s’impegna anche nel migliorare le condizioni di vita in Senagal.

Attraverso corsi alfabetizzazione per adulti (246 le donne che hanno imparato a leggere e a scrivere), seminari in nuove tecniche agricole, sulla produzione e commercializzazione dei prodotti, mette le persone in grado di affrontare gli affari dei Gie, gruppi d’interesse economico, (paragonabili alle nostre cooperative) che amministrano le terre comuni.  Si occupa della distribuzione di semi, rastrelli, zappe e altri utensili per migliorare la produzione agricola. Organizza incontri con le persone che vorrebbero partire per informarli sui costi e rischi dell’immigrazione irregolare.
Infine, nella zona di Matam (nord-est del Senegal) sostiene la sicurezza alimentare delle comunità: 22mila persone che combattono contro la povertà incrementata dalla desertificazione dei terreni.

Tutte le attività di #Crea possono essere sostenute partecipando al crowdfunding dell’onlus 1Caffe.org, fondata dall’attore Luca Argentero, versando l’equivalente delle spesa di un caffè (1 euro) o di una colazione (5 euro).

 

Foto di copertina: tratta dal sito Progetti Diritti

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