Francia. Due anni di attentati terroristici

Da sinistra, Anne Hidalgo ed Emmanuel Macron

 

Il 7 gennaio 2018 la Francia ha commemorato il 3° anniversario dell’inizio degli attentati jihadisti che hanno colpito la Francia dal 2015 al 2017 provocando 244 morti (inclusi i terroristi) e centinaia di feriti. A Parigi il presidente francese Emmanuel Macron, accompagnato dal sindaco Anne Hidalgo, ha assistito a 3 cerimonie senza pronunciare nessun discorso, nel rispetto dei familiari delle vittime che hanno richiesto sobrietà.

Due anni di attentati

A Parigi il primo efferato attentato, il 7 gennaio 2015 colpì la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo; il 9 gennaio avvenne l’attentato al supermercato kosher Hyper Cacher di Porte de Vincennse: 55 ore di terrore durante le quali persero la vita 20 persone, compresi i killer fondamentalisti Amedy Coulibaly (attentatore del supermercato) e 2 fratelli Kouachi, autori della strage della redazione di Charlie Hebdo.  22 furono i feriti. Seguiranno nello stesso anno gli attacchi terroristici multipli succedutesi nella notte del 13 novembre in vari luoghi e nelle strade della capitale, fra i quali nel teatro Bataclan dove persero la vita 89 persone.  Complessivamente le vittime del 13 novembre furono 137, compresi gli uomini del commando di attentatori kamikaze e 352 i feriti.

Seguirono altri attacchi di entità minore fino ad arrivare alla strage compiuta nei pressi della Promenade des Anglais di Nizza del 14 luglio 2016, quando mentre si celebrava la festa nazionale francese, un autocarro investi volontariamente la folla. Una corsa proseguita per 1 chilometro e mezzo zigzagando tra la gente che uccise 86 persone e ferendone a centinaia. L’attentatore, conducente del camion, fu poi ucciso dalla polizia.
L’ultimo attentato si è verificato nuovamente a Parigi,  presso gli Champs-Elysées  la sera del 22 aprile 2017 alla vigilia delle elezioni  presidenziali: un poliziotto è rimasto ucciso mentre un altro agente e un turista sono rimasti feriti nel corso della  sparatoria provocata dall’attentatore Karim Cheurfi affiliato dell’ISIS, a sua volta rimasto vittima della sparatoria.

Lo stato d’emergenza

La Francia ha vissuto 2 anni in stato di emergenza, proclamato nel novembre 2015 dall’allora presidente della Repubblica François Hollande, poi prolungato per 6 volte fino al 30 ottobre 2017, quando è stato sostituito dalla nuova legge antiterrorismo.  I 2 anni di stato di emergenze hanno visto maggiori poteri al ministero dell’Interno, oltre all’adozione di una serie di misure eccezionali che hanno portato a sventare 32 attentati, a compiere 4457 perquisizioni, a sequestrare 625 armi, la chiusura di 11 luoghi di culto e la detenzione domiciliare, ancora in atto, di 41 persone per sospetta radicalizzazione islamica: cifre fornite da Gérard Collomb, attuale ministro dell’Interno francese, nel corso dell’intervista rilasciata al settimanale Express.

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