Il Monopoly della discriminazioni. Un paradosso in nome dei diritti umani
La boite à outils, vale a dire la cassetta degli attrezzi dell’Osservatorio delle disuguaglianze francese (Observatoire des Inégalités) contiene un’edizione del Monopoly che sembra il tradizionale gioco da tavolo, con tanto di cartellone e dadi, ma in realtà non lo è. O se vogliamo è molto di più.
È stato creato con collaborazione del creativo italiano Andrea Stillacci dell’agenzia Herezie e sviluppato dopo tre anni di sperimentazioni pedagogiche basandosi sull’andamento dei dati nazionali sulle discriminazioni rilevate sia in ambito sociale che lavorativo. Da cui il ri-battesimo in Monopoly delle discriminazioni (Monopoly des Inégalités), con la struttura classica ma con regole riviste, conseguenti quest’ultime alle caratteristiche e alla condizione dell’identità che capita al giocatore (uomo, donna, straniero, colore della pelle e così via).
Un esempio? Sei una personaggio – ragazza? Sarai una categoria b passerai per il punto di partenza e guadagnerai di meno; hai la pelle scura? Inizi a giocare con un solo dado; sei disabile? Non puoi usare le stazioni; sei bianco, uomo e con una notevole eredità? Ma bene! Inizi la partita con un patrimonio di case poste sul tabellone. Insomma si ritrovano nel gioco molto degli aspetti ingiusti che, spesso, si riscontrano nella vita e ogni giocatore li deve affrontare con le regole e le carte ‘evento’ che vengono applicate secondo l’identità decisa in partenza.
Ma posto che il gioco è stato studiato per invogliare i bambini e i giovani alla riflessione sulle disuguaglianze e discriminazioni, ogni regola non è arbitraria ma generata dai dati reali che offrono spunti di riflessione.
“Il gioco mira a cambiare la mentalità e a combattere pregiudizi rifiutando la stigmatizzazione e incoraggiando lo sviluppo di uno spirito di tolleranza ed empatia per reagire a situazioni d’ingiustizia o discriminazione – spiegano gli ideatori -. Si è costretti a interrogarsi sul successo (che non è necessariamente sinonimo di ricchezza) di fronte alle sue stesse barriere. E se, a lungo termine, questo gioco educativo genererà un impegno di azione associativa, civica o collettiva, allora il gioco sarà davvero vinto!”.
Il Monopoly delle disuguaglianze è il risultato dell’elaborazione sul tema delle disuguaglianze avviata in Francia nel 2017 quando, dopo che l’agenzia Herezie lo propose all’ Observatoire des Inégalités, il gioco venne illustrato in un video pubblicato su Youtube è diventato virale. Partendo da quell’idea originale è stato – come dicevamo – sviluppato con regole dettagliate.
La Casetta degli attrezzi pedagogica (Boite à outils pédagogique), in vendita in Francia da pochi giorni oltre al Monopoly include anche l’opuscolo Le disuguaglianze spiegate ai giovani, il libro Capire le disuguaglianze (Comprendre les inégalités), i video, i poster e il kit educativo del web-documentario Libertà, disuguaglianza? Fraternità (Libertés, inégalités ? Fraternité), per permettere agli educatori e agli insegnati di svolgere seminari di sensibilizzazione sulla mancanza di parità fra i giovani.