Lussemburgo: i bimbi e la settimana dei soldi
Banche e banchieri come maestri e professori. Ovvero, come organizzatori di una vera e propria attività di docenza. Viste le loro competenze, non stupisce il tema degli incontri: è la “Settimana dei Soldi“, vero e proprio seminario scolastico organizzato nel Granducato del Lussemburgo, paese membro dell’Unione Europea (tanto d’averle dato l’attuale Presidente della Commissione, l’ex primo ministro Jean-Claude Juncker). A stupire (noi cittadini europei più “comuni”) sono i destinatari di cotanta attività formativa: i bimbi. Tra i 10 e i 12 anni.
Che nelle loro aule scolastiche granducali hanno parlato di materie come “oculatezza finanziaria”, “risparmio”, “leasing”. Organizzata dall’associazione delle banche e dei banchieri, la settimana (la cui seconda, fortunata edizione si è conclusa lo scorso 18 marzo), serve – a detta degli stessi organizzatori – “a sviluppare le competenze finanziare dei giovani per prepararsi all’età adulta, quando dovranno prendere decisioni economiche“.
Decisioni dalle quali – è il caso di dirlo – potrebbe dipendere il destino del mondo: grazie alla sua politica fortemente vocata al profitto nell’economia (in Lussemburgo, per esempio, si stampano banconote pari a due volte il Pil, in Italia per il 10% di Pil; in Lussemburgo hanno sede tantissime megamultinazionali, come Skype, Ferrero, Intelstat; e il Lussemburgo è sesto al mondo per riservatezza finanziaria, in un club dove figurano anche la Svizzera e le Isole Cayman), questo Paese può a buon diritto pensare di formare oggi le menti economiche decisionali di domani.
Ed ecco perché c’è tanto entusiasmo intorno ad un progetto così: perché nella società lussemburghese è evidentemente importante che un bimbo di dieci anni sappia “distinguere tra una voglia e un bisogno”, sappia “gestire le banconote” e sappia come “funziona un prestito” (tutte competenze da “Settimana dei soldi”, tutte competenze da far insegnare a dei banchieri sui banchi di scuola).
Il materiale pedagogico è stato preparato dal Sics, un ente destinato a prevenire l’indebitamento eccessivo e mediare soluzioni per debitori gravi. Così gli istituti di credito si tutelano dall’accusa di voler introdurre valori capitalistici e consumistici tra i giovani.
Un’accusa che, comunque, poco scalfisce le coscienze dei responsabili dell’istruzione in quel Paese “cugino” di tutti noi in quanto europei, ma così evidentemente distante, visto che l’iniziativa è stata salutata con generale approvazione e promesse di rifarne una il prima possibile.
Ecco perché parlarne: perché la “Settimana dei Soldi” può diventare il simbolo, l’ennesimo, di quanto stia diventando ancor più strana questa nostra Europa comunitaria.