Intrecciare la vita per tessere la pace
Intrecciare la vita per tessere la pace è il titolo della mostra presso il Parque de la Reconciliación di Bogotá (Colombia) con le opere realizzate in tessuto di perline nei laboratori dove operano insieme le vittime dei crimini di Stato, del conflitto armato, gli ex combattenti delle FARC-PE e i parenti di membri della Forza Pubblica.
Ideata dall’Associazione Tejidos Chakana e dalla Fundación Color y Esperanza Por Nuestros Héroes, la mostra è ospitata dal Centro della Memoria, Pace e Riconciliazione (Centro de Memoria Paz y Reconciliación – CMPR), nato nel 2008 per promuovere e supportare la verità (sulle morti, molte avvenute in circostanze mai chiarite) e la riparazione sociale nella Columbia lacerata dalla lunga guerriglia, che ha provocato centinaia di migliaia di morti e milioni di sfollati, supportando il difficile percorso verso la pace, imboccato nel 2012 e che sembrava concluso nel 2016.
Riunendo accademici, istituzioni internazionali, artisti, insegnanti, manager e attivisti, il Centro, collaborando con altre associazione e ONG, opera attraverso percorsi pedagogici e formativi.
La mostra in questione ne è un esempio lampante, frutto dell’insegnamento della tessitura delle perline che è diventata occasione di incontro e scambio di esperienze tra persone diverse, ma che hanno vissuto la stessa violenza.
Donne tra i 50 e i 65 si sono ritrovate ogni domenica nel laboratorio per realizzare con perline di vari colori, i piccoli ritratti ora in mostra di persone a loro care, assassinate nel corso del conflitto armato.
Mateo Perea ha fondato nel 2020 Tejidos Chakana soprattutto per gli ex combattenti FARC che hanno firmato la pace: un progetto di riconciliazione che si sviluppa in 3 piani: personale, comunitaria e istituzionale.
I work shop sono parte di questo percorso e le donne che vi partecipano realizzano anche capi di abbigliamento e oggetti di bigiotteria che vengono messi in vendita, tranne i ritratti dei parenti uccisi, perché una volta terminate le mostre (ne organizzazione varie), tornano alle loro autrici.
Fundación Color y Esperanza Por Nuestros Héroes è stata creata, invece, da Gladys Acevedo, madre del soldato Edwin Carranza, ucciso in combattimento. Il suo obiettivo è rendere visibile la storia di tutte le madri di soldati e ufficiali regolari e poliziotti professionali uccisi nella guerra colombiana.
Sono le madri che, nei laboratori, spesso lavorano accanto ad ex combattenti della FARC e Avecedo ricorda come “all’inizio, tutti sentivamo molto odio nei cuori e molto dolore, ma abbiamo dovuto trasformarci per poter parlare di giustizia riparativa”.
In Colombia, tra il 1958 e il 2012, sono morti nel conflitto armato 40.787 soldati e 177.307 civili.
La mostra Intrecciare la vita per tessere la pace (Urdiendo la vida para tejer la paz), inaugurata lo scorso 2 aprile, proseguirà fino al 30 giugno 2023.
Immagine: Bogotá (Colombia), mostra ‘Intrecciare la vita per tessere la pace’. Foto da CMPR – Centro de Memoria Paz y Reconciliación