Il governo di Taiwan si tinge di rosa e di bit. Open data e Open society
Taiwan o Repubblica della Cina, ex Formosa (dal portoghese bella), la regione cinese autogovernata, è uno dei Paesi trainanti dell’economia asiatica. Per il suo sviluppo presente e futuro ha puntato in particolare sull’alta tecnologia. Aperta quindi alle innovazioni ma anche alle evoluzioni sociali e culturali, nel gennaio 2016 ha eletto come proprio presidente Tsai Ing-wen, (nella foto a sinistra), prima donna alla quale viene delegato questo incarico nella storia di Taiwan.
Tsai Ing-wen, 60 anni è anche segretaria del DPP ossia il partito Democratico Progressista che vuole l’indipendenza dalla Cina. Entrata in carica dal maggio del 2016, Tsai non ha cambiato le sue posizioni inflessibili pro-indipendentiste, tanto meno quelle a favore delle uguaglianze sociali, delle quale è una fervente sostenitrice.
Non è un caso, quindi, se dal primo di ottobre 2016, Audrey Tang (nella foto in basso a sinistra), 35 anni, ex hacher con un quoziente intellettivo di 180 punti ( l’intelligenza cosiddetta media varia fra gli 85 e i115 punti), autodidatta e transessuale – ha cambiato sesso nel 2005 – sarà la nuova ministra digitale dell’isola.
Tang è una indefessa sostenitrice dell’open data, ossia l’ accessibilità dei dati on line per tutti e in qualsiasi momento, con l’eventuale unico obbligo di citare la fonte che ha elaborato i dati. L’open data si rifa al concetto piu ampio dell’open goverment, che predica l’apertura della pubblica amministrazione sia per la trasparenza sia per permettere al cittadino la partecipazione diretta al processo decisionale.
La strada verso la politica
Audry Tang nel 2012, giovane adulta ma con una esperienza informatica ormai ventennale, con un gruppo di hacker collabora ad un progetto per rendere pubblici i dati del bilancio del governo di Taiwan ed entra a far parte del movimento gOv.tw , una piattaforma on line che si batte a favore dell’open goverment.
Nel marzo del 2014 Taiwan prende un accordo commerciale con la Cina, da subito inviso alla cittadinanza che gli attribuisce l’intenzione di Pechino di voler esercitare un’influenza ancora maggiore sull’isola.
Nelle proteste, il movimento studentesco, denominato dei Girasoli, che dell’accordo ne denuncia anche la violazione dei principi democratici e di trasparenza dell’isola-stato, arriva alla ribellione e occupa il Parlamento di Taiwan.
Audry Tang diventa una delle manifestanti più attive dei Girasoli. Con un gruppo di pirati informatici riesce a potenziare il dibattito sulla rete, a favore delle proteste del movimento e contro l’accordo. La rivolta dei Girasoli si mantiene sempre pacifica, ma grazie anche all’attivismo informatico di Tang, si ottiene la rinuncia del governo all’accordo e ad indire nuove elezioni.
In quell’ occasione Audry insieme ai suoi compagni contribuisce a creare la piattaforma e- rulemaking, di democarzia partecipativa, ispirandosi al modello del progetto dell’Università statunitense Cornwell, dove mette in pratica la sua fiducia granitica nel web che considera “uno spazio sicuro dove ciascuno di noi apprende dall’altro, senza subire l’ imposizione dei desideri e delle sperenze di uno solo sulle altre persone”.
Pane, democrazia e web
Sa di cosa parla Audry Tang. Figlia di due giornalisti a 10 anni, al seguito della sua famiglia, si trasferisce in Germania, dove grazie al papà dottorando conosce molti cinesi espatriati dopo le proteste della Primavera di Pechino del 1989, che contribuiranno a definire la sua passione per la democrazia. Che va di pari passi con quella per i programmi informatici.
Nella pre-adolescenza abbandona la scuola dove non riesce ad inserirsi, per dedicarsi pienamente allo sviluppo di programmi informatici. È il via della sua precoce e brillante carriera che prende il volo a 14 anni, quando fonda con un gruppo di amici la sua prima start-up a seguito della quale ne creerà altre e di successo che puntualmente rivenderà e, che le permetteranno di ritirarsi dal mondo del lavoro all’età di 33 anni. Importanti anche il suo lavoro come consulente di grandi aziende del settore tecnologico, come ad esempio la Apple.
La ministra ideale
Scorrendo la sua biografia, quindi, Audry Tang appare come la persona ideale per ricoprire il dicastero digitale.
Il compito affidatole dal governo è duplice. Si occuperà sia d’implementare le piattaforme informatiche governative per garantire alla cittadinanza, ancora maggiore accesso alle informazioni statali, sia di portare avanti politiche volte alla sviluppo dell’Internet of things (IoT).
L’Internet delle cose, traduzione non solo letterale dall’espressione inglese, è l’estensione della tecnologia negli aspetti e nelle cose del nostro quotidiano, attraverso l’uso di programmi e sensori capaci di fare dialogare e interagire i vari dispositivi fra loro o in proprio, come ad esempio la sveglia della mattina che suona a secondo dei dati sul traffico che riceve.
Supponiamo che Audry Tang, il membro più giovane del governo di Taiwan, giocherà anche un ruolo importante per l’avanzamento dei diritti della comunità LGBT dell’isola, (nella foto durante il Gay Pride) e la presidente Tsai Ing-wen, non le farà mancare il suo sostegno.
Taiwan, un paese che sa vivere il presente e guardare al futuro.