Bruxelles. La femminilizzazione degli spazi pubblici
Dal 15 giugno i nomi delle strade di 2 quartieri di Bruxelles sono “femminilizzati”.
Si tratta della realizzazione del progetto EqualStreetNames.Brussels dell’ associazione Open Knowledge Belgium e del collettivo femminista Noms Peut-Être, iniziato con il 2020 poi fermatosi per il lockdown e quindi ripreso a giugno.
Non si tratta di una rivendicazione, piuttosto di riequilibrare la toponomastica della città, perché secondo le promotrici del progetto soltanto il 6% delle strade di Bruxelles e delle sua provincia è dedicata a personaggi femminili
Il nuovo battesimo delle strade è avvenuto nel quartiere Etterbeek, sede di varie caserme e con i nomi delle vie che ricordano i trascorsi coloniali del Belgio. E da qui che si è deciso di iniziare, con il supporto alla consigliera municipale dell’Uguaglianza di Genere e Diversità, Françoise de Halleux, a rivedere le denominazioni degli spazi pubblici, posto che soltanto il 2,5 delle vie del quartiere sono dedicate alle donne” e, sottolinea la consigliera, la decisione risale a prima che in Belgio venisse ripreso il dibattito della colonizzazione, come è accaduto dopo la morte dell’afroamericano George Floyd negli Usa per mano di un poliziotto lo scorso 25 maggio.
Precisiamo che il cambiamento è simbolico e temporaneo (la sostituzione ufficiale è pratica complessa e lunga). Si procede, quindi, per 11 vie, mettendo accanto alla targa storica la nuova con i nomi personaggi femminili che hanno marcato la storia, alcune celebri altre, nonostante il contributo dato, rimaste “invisibili” e di varie nazionalità per rispetto al carattere multietnico della città. Già la via dedicata al generale Fivé oggi è segnalata anche come via Rosa Parks (1913-2005), la donna simbolo della rivolta nera non violenta negli Usa per la conquista dei diritti civili, mentre Piazza Leopoldville è stata convertita in Piazza Marie Muilu Kiawanga (1880-1959), eroe della resistenza congolese; e ancora omaggio all’ambientalista dell’Honduras, Berta Cáceres (1971 – 2016) uccisa per la causa, alla polacca Irena Sendlerowa (1910 – 2008) che durante la Seconda guerra mondiale aiutò, fece scappare da Varsavia, migliaia di bambini ebrei, salvandole la vita dalla persecuzione nazista e come mostra la foto via Genéeral Wangermée è diventata anche via Lalla Fadhma N’Soumer (1830 – 1863) a capo del movimento di resistenza algerina alla forza colonizzatrice francese.
Si procede poi con il quartiere di Koekelberg, dove in 6 vie si affiancherà accanto alla targa ufficiale quella dedicata a un personaggio femminile. Fra queste una piazza sarà dedicata alle scrittrici britanniche dell’Ottocento, Charlotte e Emily Brontë che risiederono per un certo periodo a Bruxelles.
Le municipalità, inoltre, hanno previsto dal prossimo autunno di organizzare passeggiate educative rivolte alle scuole e ai residenti per far conoscere la vita di queste donne.
Il progetto avrà la durata complessiva di 9 mesi, ma conclude Françoise de Halleux, oltre ad essere “carico di significato” potrebbe tradursi in un cambiamento permanente, se riceverà la buona accoglienza e il sostegno degli abitanti del quartiere. Molti si sono già mostrati d’accordo ma le critiche non mancano.