Valore universale delle fiabe. Oltre ogni confine

Se potessimo prescindere dall’efferatezza dei combattimenti e ci volgessimo a considerare su quali e quanti livelli si colloca lo scontro russo-ucraino, da alcuni suoi aspetti saremmo oltremodo sorpresi. È recente la notizia dell’attribuzione all’Ucraina della ricetta originale del boršč (minestra che deriva il colore rubino dalla barbabietola rossa), assurto a patrimonio dell’Unesco.

I Russi paiono non averla presa bene, dal momento che ritengono la zuppa in questione uno dei propri piatti più rappresentativi. Ma a essere contese sono anche … le fiabe (sulla base di complicate analisi filologiche, soprattutto).

La fiaba di Кoлобок, per esempio, sostantivo maschile in entrambe le lingue slave, traducibile in italiano con l’espressione “la focaccina” o “la pagnottella tonda”: gli esperti ucraini ritengono che il termine sia, nel russo moderno, un semplice prestito; gli studiosi russi ne sostengono la derivazione dall’antico “tagliare il pane”. Un ginepraio, insomma!

Navigando in rete, ci si imbatte in pagine che definiscono la storia “una fiaba popolare ucraina” o “russa”, e numerosi sono i libri in russo e in ucraino editi per i lettori più piccoli, dove a essere univoca è la raffigurazione del personaggio: una faccina dorata, sorridente o sorpresa e, infine, ahimè!, spaventata, molto simile alle emoji che i bambini imparano presto a riconoscere.

Comunque stiano le cose, nell’impastare la frittella, una vecchia contadina mescola la poca farina rimastale sulla madia con un cucchiaio di zucchero, affinché al nonnino,  suo marito, sia più gradita.

E senz’altro lo sarebbe, vista la gran fame di questi, ma кoлобок, posta sul davanzale di una finestrella dell’izba a raffreddare, rotola via baldanzosa.

Cominciano a questo punto le avventure della focaccina nel bosco, dove hanno luogo svariati incontri (con una lepre, un lupo, un orso), fino a quello fatale, indovinate un po’? Con la volpe. Dall’animale più astuto che esista, si sa, non c’è scampo.

Лисиця (“volpe”, lascio ognuno libero di verificare se ho usato il termine ucraino o quello russo) lusinga la vanità di кoлобок e convince la pagnottella a saltarle sul naso, per poter meglio ascoltare la vocina melodiosa con cui canta. Dal muso alla bocca spalancata, in attesa del buon bocconcino, è un attimo !

Quanta ingenuità dimostra la focaccina, frettolosa nel lasciare il “nido”, ignara delle insidie della foresta in cui si addentra, disarmata di fronte a esse.

Quanto sollievo, invece, nel constatare una volta di più l’universalità della fiaba, come genere, universalità che si fa globale, trascende confini e latitudini, singoli individui e nazioni, continuando a fornire occasione di diletto ed educazione per tutti i figli e le figlie del nostro mondo.

 

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