Monet tra Parigi e Roma. Maestro d’arte e geloso collezionista
Parigi, Roma e Claude Monet. Due capitali europee e 2 mostre parallele e complementari che, per i fortunati che riusciranno a visitarle entrambe, permetteranno di approfondire l’arte e il gusto artistico di uno dei padri fondatori dell’impressionismo e della sensibilità raffigurativa moderna.
A Parigi il 14 settembre 2017, presso il Musée Marmottan, è stata inaugurata la mostra Monet collectionneur (collezionista), che si prolungherà fino al 14 gennaio 2018. È composta da 77 opere di grandi autori, come Delacroix, Manet, Caillebotte, Morisot, Cézanne, Renoir, arricchita da inediti, come la piccola scultura di Rodin con dedica sul retro: “Al grande maestro Monet. Dal suo amico, Rodin”.
Una mostra che, oltre al valore delle opere, presenta un singolare aspetto biografico di Monet e una. raffinata storia della collezione e del lavoro condotto dai curatori della mostra.
Il collezionista segreto ed… egoista
Cluade Monet, infatti, fu un collezionista prolifico ma segreto. Amava l’arte dei suoi colleghi e amici, ma le comprava dai mercanti d’arte, nelle aste o nelle mostre, servendosi di un intermediario. Collezionava molti quadri, ma non li mostrava nè ne parlava; come lui stesso confidò allo scrittore Marcel Tendron (1884-1933) autore, con lo pseudonomo Marc Elder, del libro A Giverny, chez Claude Monet, che raccoglie la lunga intervista che il pittore gli rilasciò nel 1924. “Anch’io ho la mia collezione” dichiarava Monet “ma sono egoista. La mia collezione è solo per me… e per alcuni amici”.
La collezione privata del pittore impressionista, dicevamo, cela una storia. Alla morte di Monet, avvenuta nel 1926, il figlio Michel (ritratto con la mamma da Renoir, nella foto in basso), per mantenre il suo alto tenore di vita vendette molti dei quadri ereditati dal padre. Inoltre la lista completa delle opere della collezione venne distrutta da un bombardamento durante la II Gurra Mondiale. Tracciare un nuovo inventario per riunine i quadri della mostra odierna è stata un’impresa ardua, che ha richiesto 3 anni di lavoro. Racconta la curatrice, Marianne Mathieu, al quotidiano El Pais: “Abbiamo esaminato la corrispondenza privata, i cataloghi d’aste,e articoli di stampa”.
Lavoro certosino, il cui sforzo ha ricevuto una meritata ricompensa: sono state ricatalogate 125 opere, ritrovate in collezioni pubbliche e private. Di queste, 77 formano la mostra Monet Collezionista.
Un Monet, amante appassionato dell’arte, alla ricerca di un'”integrazione artistica” come specifica, Mathieu nell’intervista citata “Monet nelle opere che collezionava cercava uno sguardo complementare; i quadri che sceglieva mostrano le sue stesse preoccupazioni pittoriche, anche se giungono a soluzioni differenti dalle sue. Nella collezione non c’è un opera che riporti allo stile di Monet. Ma non va oltre. Dimostrando disinteresse verso il fauvismo e il cubismo che apriranno la strada alle avanguardie”.
Ed eccoci a Roma
Con un breve viaggio temporale eccoci a Roma, al 19 ottobre 2017, quando presso il Complesso del Vittoriano – Ala Brasini, si inaugura la mostra intitolata semplicemente Monet.
In un suggestivo scambio culturale, sempre più ricorrente nelle mostre contemporanee, mentre Parigi ospiterà la collezione privata, giungeranno dal Museo Marmottan le 66 opere dipinte dallo stesso Claude, che il figlio Michel, (opere superstiti, quindi, se cediamo al commento malizioso) donò al Museo nel 1966. Si tratta di dipinti presenti nell’ultima casa del pittore di Giverny, della quale si può ammirare, nella foto a lato, il singolare giardino giapponese con un ponticello, ritratto dall’artista, presente al Vittoriano.
Un completo percorso artistico ricomposto nell’esposizione romana, grazie a Marianne Mathieu, che va dai primi lavori di metà dell’800, passando per paesaggi rurali e urbani per arrivare alle preziose Ninfee. Una mostra che donerà al pubblico la pienezza della concezione artistica del maestro francese che diede vita al movimento impressionista. La mostra Monet si potrarrà fino all’11 febbraio 2018.